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Stevie Ray Vaughan e Eric Clapton: La Magia del Blues Acustico

Due nomi, due leggende. Eric Clapton e Stevie Ray Vaughan hanno cambiato per sempre la storia del blues e del rock, trasformando il suono della chitarra in pura magia. Dietro la loro storia di successo, però, si nascondono momenti di dolore, rinascita e una tragica fine che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
Nella guida che stai per leggere, abbiamo voluto analizzare questi due grandi musicisti da un altro punto di vista, quello della chitarra acustica, e la loro capacità di lasciare un segno indelebile anche in questo mondo, attraverso esibizioni e brani memorabili.
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Lo stile acustico di Stevie Ray Vaughan
Nonostante la reciproca ammirazione, Vaughan e Clapton combattevano con i propri demoni personali. Clapton lottava da anni con la dipendenza da alcol e droghe e anche Stevie Ray non era immune da queste difficoltà.
Vaughan nacque il 3 ottobre del 1954 a Dallas, in Texas, da una famiglia una modesta. Fin da giovane, seguendo le orme del fratello maggiore, sviluppò una grande passione per la musica e si innamorò del suono grezzo e potente della chitarra elettrica. I “mostri sacri” che influenzarono il giovane Vaughan furono Albert King, Muddy Waters e Jimi Hendrix, che divenne il suo idolo.
A soli 7 anni, iniziò a suonare la chitarra, affinando il suo talento nei club di Austin in Texas e, negli anni ‘70, divenne il leader dei Double Trouble, confermandosi come uno dei chitarristi più talentuosi della sua generazione.
Sebbene non fosse noto per le sue esibizioni acustiche, nel famoso MTV Unplugged, Stevie Ray riuscì in soli 11 minuti a lasciare un segno indelebile, suonando una chitarra jumbo a 12 corde con incredibile intensità e passione. Quel concerto rappresentò un cambiamento: Vaughan non era più il virtuoso bluesman “elettrico” ma un artista più intimo che sapeva trasmettere emozioni anche attraverso una chitarra acustica.
La sua performance lasciò il pubblico senza parole. Abituati al suo suono potente e travolgente, nessuno si aspettava di vederlo suonare senza amplificatori. La chitarra Guild JF6512 a 12 corde, con top in abete Sitka e fasce in acero, fu lo strumento perfetto per esprimere il suo sound unico.
Quando si parla di Stevie Ray Vaughan è impossibile non sottolineare l’importanza della sua mano destra, anche se spesso ci si concentra solamente sulla velocità con cui le dita della mano sinistra scorrono sulla tastiera.
Per ricreare lo stile ritmico di Vaughan, quindi, è essenziale saper controllare la durata delle note e il ritmo. Inoltre, potrebbe valer la pena utilizzare un plettro più pesante e spingere con forza sulle corde per ottenere quel suono potente e ricco di sfumature.
Chitarre come la Epiphone J200 con le sue dimensioni e il suono corposo, offrono una equilibrata presenza di frequenze medie, alte e basse, perfetta per replicare lo strumming di Stevie Ray. Anche se una jumbo può risultare ingombrante per alcuni, questa serie presenta delle finiture molto valide, soprattutto in termini di verniciatura, e offre un suono importante, perfetto per replicare il Vaughan acustico.


Le iconiche performance unplugged di Clapton
Il 27 agosto del 1990, Stevie Ray Vaughan perse la vita in un tragico incidente in elicottero, dopo aver regalato al pubblico un concerto indimenticabile proprio al fianco di Eric Clapton e altre icone del blues. La notizia colpì profondamente il collega che perse non solo un amico ma una delle poche persone capaci di comprendere e condividere l’anima del blues come lui.
Tuttavia, la storia di Eric Clapton inizia ben prima di quel tragico evento. Nato nel 1945 in Inghilterra, durante un’infanzia difficile, Clapton trovò rifugio nel blues e con il suo talento rivoluzionò il rock degli anni ‘60, diventando una vera e propria leggenda con gruppi come i Cream e i Blind Faith.
Il successo contribuì non poco ad alcune sfide personali che segnarono la vita di Clapton inesorabilmente. Negli anni ‘70, infatti, “Slow Hand” lottò contrò le dipendenze, rinascendo negli anni ‘80 dopo una sobrietà riacquisita.
La scomparsa dell’amico e collega Stevie Ray segnò una profonda riflessione in Clapton che iniziò a fare i conti con il proprio passato. Nel 1992, dopo appena un anno dalla morte di Vaughan, scrisse “Tears in Heaven”, un brano dedicato al figlio Conor, anch’egli morto prematuramente a causa di un incidente. L’esibizione di questo pezzo durante l’MTV Unplugged, suonato con una chitarra classica, è da annoverare tra le pietre miliari della carriera di Clapton e non solo.
Tuttavia, la performance acustica più celebre di Clapton rimane quella del brano Layla, tratta dall’album Unplugged del 1992. L’arrangiamento è più intimo e lento rispetto alla versione con l’elettrica ed è valso la vittoria dei Grammy per la canzone dell’anno, superando Smells Like Teen Spirit dei Nirvana.
Questi brani mettono in luce la capacità di Clapton di adattare la sua tecnica e il suo stile alla chitarra acustica, mantenendo intatta l’intensità emotiva che caratterizza il suo lavoro.
Nel corso della sua carriera, Eric Clapton si è avvalso di una chitarra acustica Martin e, per replicare il suono e i legni di quello strumento, una scelta valida potrebbe essere una Lag 318. Questa chitarra, con tavola in abete e fondo in ovol, si presta perfettamente a strumming e fingerstyle.
La serie 318 di Lag lascia piacevolmente sorpresi in quanto si tratta di chitarre dall’ottima rapporto qualità/prezzo e che offrono un grado di finitura estetico di alto livello. Anche dal punto di vista sonoro se la cavano egregiamente, con un timbro moderno valido per spaziare su diversi generi.


Conclusioni
Eric Clapton e Stevie Ray Vaughan hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica, non solo attraverso le loro straordinarie abilità con la chitarra elettrica ma anche grazie a performance acustiche di altissimo livello.
Se da un lato Vaughan ci ha mostrato l'intensità e la passione del blues, Clapton ha saputo adattarsi a nuovi orizzonti, esplorando con maestria il mondo acustico. Per replicare il sound acustico di Clapton e Vaughan, due chitarre come la Epiphone J200 e la Lag318 sono strumenti validi che ti consentiranno di ottenere un sound versatile e adatto ad uno stile musicale come il blues.