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3 Groove Essenziali per la Batteria Pop: è il Momento di Impararli!

Pensi che suonare il pop sia semplice? Niente di più sbagliato! Ci sono alcune sfida da affrontare quando si parla di groove pop alla batteria. Il groove è più di un semplice pilastro in quanto rappresenta le fondamenta di un brano pop che richiede, al tempo stesso, precisione, dinamica e controllo della velocità. Anche su ritmi che sembrano semplici, queste caratteristiche possono trasformarsi in difficoltà tecniche non banali.
Per questo motivo, nelle prossime righe di questa guida, abbiamo deciso di analizzare tre groove per dominare il pop alla batteria, cogliendo l’occasione di suggerirti anche qualche “attrezzo” per suonare al meglio questo genere musicale.
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3 Groove Pop essenziali da imparare
Primo Groove Pop
Il primo groove pop da imparare è abbastanza semplice e prevede un charleston in ottavi, cassa sul primo battito e rullante sul secondo. Al groove di base, si aggiunge anche una cassa sul terzo battito in ottavi che forma una struttura ritmica con il rullante sul quarto battito. Per completare, inserisci un colpo di rullante aggiuntivo sul sesto battito, tra un colpo di charleston e l’altro, verso la fine della battuta.
Il groove è eseguibile sia sul charleston che sul ride. L’uso del charleston aiuta a mantenere una dinamica più bassa, ideale per le strofe; passando al ride, invece, il suono è leggermente più aperto e consente di dare più presenza.


Secondo Groove Pop
Il pattern principale del secondo groove è caratterizzato da cassa e rullante in alternanza, con una pausa di ottavo: cassa sull’uno, rullante sul due, pausa alla pulsazione tre, di nuovo cassa e poi rullante sul quattro. Il charleston è suonato in ottavi, con il rullante sul back beat e la cassa in accento.
Le ghost note le si posizionano tra i colpi di charleston, precisamente sui sedicesimi. Si tratta di una tecnica che può richiedere un po’ di coordinazione e che necessita di mantenere il charleston stabile, senza interrompere il suo ritmo costante. La prima ghost note si suona subito dopo il primo colpo di cassa, in modo da aggiungere movimento al groove.
Un consiglio per suonare al meglio il groove è cantare i colpi in mente, un’accortezza che rende più facile seguire il pattern. La prima ghost note si trova sul secondo sedicesimo della seconda pulsazione, seguita da una pausa. Dopo la prima cassa, il secondo colpo di Charleston è suonato insieme al rullante, mentre il terzo Charleston è l’inizio di altre ghost note.
Dopo la seconda ghost note, si aggiunge un colpo di cassa e, infine, il back beat si chiude con un rullante marcato sul quattro. Per la strofa, con una dinamica più contenuta, si può sostituire occasionalmente il Crash con uno Splash, che offre un suono più discreto. Sul ritornello, invece, è possibile passare al ride per aumentare la potenza, sfruttando tutta la sua dinamica.


Terzo Groove Pop
Il terzo groove pop si caratterizza da un ritmo leggermente più complesso in quanto alcune ghost, presenti in precedenza, vengono rimosse. Bisogna mantenere il charleston in ottavi e il rullante sul back beat, ma la cassa diventa più intricata rispetto al groove di prima.
Infatti, ci sono due nuovi colpi di cassa aggiuntivi: il primo colpo extra si inserisce subito prima del back beat del rullante, precisamente sui sedicesimi tra i colpi di charleston; il secondo colpo di cassa extra si trova sugli ottavi, dopo il colpo di rullante.
Per quanto riguarda le ghost note, invece, la prima è all’inizio del groove. Un’altra ghost note si trova subito dopo il conteggio del “tre”, tra un colpo del charleston e un altro. Infine, alla fine del “quattro”, troviamo un’ultima ghost note che si collega con la prima ghost note del ciclo successivo, dando al groove continuità.


Conclusioni
Suonare pop alla batteria è più complesso di quello che si possa pensare. Si tratta di un genere musicale ricco di sfide tecniche e di sottigliezze che vanno ben oltre la semplice apparenza. In questa guida, abbiamo approfondito tre groove essenziali che devono far parte del tuo bagaglio culturale di batterista.
Dall’uso delle ghost note per arricchire il ritmo, alla scelta tra charleston e ride per plasmare la dinamica, ogni dettaglio contribuisce a strutturare un groove perfetto per il pop. Fai pratica e divertiti a sperimentare, con il giusto approccio suonare pop alla batteria diventerà un’esperienza gratificante.