Interviste

Interviste di Redazione | 01-08-2024

Padre Guilherme: la Techno è una Religione

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Padre Guilherme: la Techno è una Religione

Papa Giovanni Paolo II e Carl Cox, il seminario e le lezioni da dj, le missioni in Afghanistan e le serate a Ibiza. Tutto questo fa parte della vita di Padre Guilherme Peixoto, il prete dj della diocesi portoghese di Braga. 

Padre, che cosa desiderava di più da bambino? Diventare un prete o un dj?

PG Un prete. Andavo in parrocchia, vedevo e seguivo chi officiava messa e volevo essere come lui; allo stesso tempo ho sempre amato la musica e quando avevo 19, forse 20 anni ho iniziato a interessarmi all’elettronica. 

La vocazione si palesò definitivamente dall’altra parte del mondo.

PG In quanto cappellano militare andai in Afghanistan: nel nostro reparto c’era un ragazzo che mixava per i soldati, talmente bravo che decisi di seguire il suo esempio. Poi, durante la pandemia, ero a casa come tutti, e come tanti mi sono dedicato agli streaming da condividere in rete e ho puntato sulla techno: rimasi decisamente stupito da quanti messaggi positivi ricevetti. A questo punto non mi restava che trovare come conciliare questo genere con i messaggi spirituali che volevo diffondere: ho trovato nella melodic techno il sound più adatto.

[Nei suoi set Padre Guilherme alterna techno a grandi classici non scelti a caso come “Music is the answer” di Danny Tenaglia, citazioni di frasi di Papa Francesco (che in Vaticano ha benedetto le sue cuffie) e di Papa Giovanni Paolo II, sconfinando anche fuori dalla dance quando propone in alcuni momenti Luciano Pavarotti o Bob Dylan (“Knockin’ On Heaven’s Door”)].

Quali sono i dj che l’hanno più ispirata?

PG Quando vado nei locali non guardo tanto i dj, faccio molta più attenzione a come reagisce il pubblico. Sono andato a Ibiza a sentire Carl Cox, rimanendo tutto il tempo in mezzo alla pista e sono rimasto molto impressionato, David Guetta è sempre bravo ad avere successo proponendo ogni volta le sue hit, così come va un grande plauso a Black Coffee per avere diffuso la afro house, musica che a sua volta contiene profondi messaggi spirituali. Tra i dj in questo momento apprezzo in particolare Argy, la sua musica ha un non so che di gregoriano.

Come possono convivere religione e techno?

PG Per un prete è fondamentale capire con quale linguaggio comunicare con i giovani e cosa c’è di meglio della musica elettronica per trovare un territorio comune? Non posso avere la pretesa di far arrivare i miei messaggi presentandomi in console mostrando o leggendo la Bibbia, così come sono cosciente che tanti ragazzi non vadano a messa ogni domenica. Troviamoci a metà strada: io vado da loro dove ballano, loro ascoltano quello che propongo, pensieri e citazioni religiose. Di sicuro possono fare breccia nelle loro anime e nei loro cuori tra una traccia dance e l’altra. Non siamo singole entità, il corpo non è slegato dallo spirito, dal cuore, dall’anima. Siamo un tutt’uno.