Interviste
La Filosofia del Futuro Secondo Jeff Mills

Jeff Mills è uno dei personaggi che rappresentano l’essenza della parola techno. Detroitiano della “seconda generazione” dei producer che hanno dato vita al genere attivo fin dai tardi anni Ottanta, nel corso dei Novanta è diventato “il” nome techno americano per eccellenza, per poi partire verso sperimentazioni che vanno dal jazz ai dj set in vetrina (The Exhibitionist) e nei musei.
E ancora oggi si presta alla sperimentazione, con il nuovo mix per Apple Music e con il suo nuovo album Mind Power Mind Control.
Come sei approdato su Apple Music con un dj mix?
Per le caratteristiche implementate da Apple nell’individuare le tracce e le modalità di ascolto, e per il ruolo creativo riconosciuto ai dj. Spostando la risposta più sul personale, questo mix è un passo più in là rispetto al tipico dj mix in cui mettevamo la cassetta o il CD nello stereo e lo lasciavamo andare. Sono intervenuto direttamente sui brani che ho incluso, sulla produzione, sulla post-produzione, e poi il Dolby Atmos mi ha permesso di dare un’ulteriore profondità e personalità al tutto.
La tua leggendaria etichetta Axis quest’anno compie 30 anni. Nel 1992 la musica techno era un fermento artistico nuovo, una filosofia e un immaginario ben precisi, rivolti al futuro, a un’idea di futuro. Oggi che ne è stato di quella idea?
Negli anni Novanta avevamo questa fascinazione per il futuro, ma nel tempo quello che ho capito e realizzato è che quell’attrazione non era tanto per il futuro, quanto più per un concetto, per un’idea di futuro, hai detto bene. Riguardava “noi”, in senso ampio di comunità umana. L’idea che mi rimane oggi è quella di creare un giusto equilibrio e una mentalità che guardi avanti. In questo senso sono ancora convinto che la musica giochi un ruolo importante nel creare un’idea di futuro.
Il tuo nuovo album, Mind Power Mind Control, prosegue questo discorso, perché come spieghi “è un album sulla persuasione mentale, una sorta di concept su questo tema e molto oltre questo tema”. Che cosa significa?
Arriviamo da due anni in cui una pandemia senza precedenti nella storia recente ci ha costretti ad annullare gli impegni e a diradare quasi ogni contatto sociale e umano. Il mio vantaggio è stato quello di prendermi del tempo, senza stress, senza corse, e stare in studio per produrre un disco con assoluta calma. E mi accorgevo ogni giorno di più di quanto moltissime persone non fossero preparate al periodo transitorio che stavamo affrontando, ed è proprio quello che ho realizzato e cercato di mettere dentro a questo lavoro, riflettendo sulla capacità di affrontare psicologicamente tutto ciò che ci pioveva addosso ogni giorno attraverso l’informazione, i media, e le distorsioni che altri media come i social provocano continuamente.



