Quando si parla di Jovanotti sappiamo di infilare la testa in un multiverso dove tutto non solo è possibile ma diventa probabile e dove possono coesistere immaginari e riferimenti apparentemente lontanissimi.

Il suo ultimo lavoro, il disco Il Corpo Umano - vol.1, è ricco di pezzi lenti, romantici, canzoni d’amore o intimiste, riflessive. Eppure, non mancano gli elementi dance (in questo senso il singolo “Fuorionda” è abbastanza esplicito) e un abbondante elemento elettronico nel sound e nella produzione, soprattutto nei brani prodotti e curati da Dardust e da Canova. Due nomi che spesso, in passato, hanno lavorato con Lorenzo, e che qui portano parecchi elementi della produzione pop più elettronica all’interno del disco. Un Jova che ritrova un equilibrio tra le sue anime più significative delle ultime due decadi, dunque: quella fortemente sbilanciata verso l’elettronica e la dance, e quella delle super ballad, degli arrangiamenti opulenti, suonati.

E il tour? Pala Jova, da marzo e per una lunga serie di date, per quasi tre mesi di concerti, vede un allestimento innovativo nel design, nelle scenografie e nell’utilizzo degli spazi dei palazzetti dello sport. In particolare, c’è “un team olandese con cui abbiamo lavorato per la produzione del tour, sono gli stessi di Tomorrowland, un festival gigantesco, grandioso”.