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Risorse per Musicisti di Redazione | 19-05-2025

Diritto d'Autore nel Libero Mercato

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Diritto d'Autore nel Libero Mercato

Una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (Quinta Sezione, 21 marzo 2024), si è espressa in merito alla causa C-10/22, che vedeva coinvolte Jamendo e LEA circa l’opportunità che un soggetto commerciale (un ente di gestione indipendente) potesse operare direttamente in Italia nella raccolta dei diritti d’autore in forma collettiva. 

In seguito all’attuazione italiana della Direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi (la cosiddetta Direttiva Barnier), l’Italia aveva infatti scelto che potessero operare solamente gli “Organismi di Gestione Collettiva”, cioè quelli che soddisfacessero almeno un requisito tra l’essere controllati dai propri membri e il non perseguire fini di lucro. Questa scelta aveva quindi escluso Soundreef Ltd, società commerciale e inquadrata come ente di gestione indipendente, dall’operare direttamente in Italia, motivo per il quale di fatto è nata LEA – Liberi Editori Autori, cui Soundreef ha affidato la propria gestione. Nel mercato di oggi quindi si fronteggiavano SIAE e LEA, come operatori “accreditati”.

Con la sua sentenza, la Corte ha rilevato che la normativa italiana non è compatibile con il diritto dell’Unione, di fatto aprendo quindi l’opportunità a Soundreef di operare direttamente in Italia. Cosa cambierà? Probabilmente il principale beneficio sarà di Soundreef, o delle altre realtà che vorranno seguirla, che non avrà più bisogno di un “passaggio in più”: sarà curioso quindi vedere se e quando ritirerà il mandato a LEA e cosa sarà di questa società (ciò renderà peraltro palese la sua eventuale natura di realtà di “comodo”, costruita per dare a Soundreef un posto in Italia). 

Per il resto, nulla cambia, purtroppo. I problemi generati da questa liberalizzazione rimangono, e a farne le spese sono soprattutto gli utilizzatori e gli aventi diritto: si discute proprio in queste ore di una banca dati unica, di uno sportello di raccolta unico, di tariffa unica... tutti temi che furono fatti presenti, anche dal sottoscritto, all’epoca della liberalizzazione e che, purtroppo, non furono ascoltati. La vera rivoluzione sarà quindi terminare la disciplina dell’assetto del mercato perché funzioni correttamente per tutti i soggetti coinvolti. A distanza di un decennio dalla liberalizzazione varrebbe la pena valutare se a oggi gli effetti sono stati maggiormente positivi o negativi. Ai posteri l’ardua sentenza.

Andrea Marco Ricci, avvocato, Presidente di Note Legali