Risorse per Musicisti
Asa's Mezzanine, Il Prog Toscano tra Maschere e Cinema

di Francesco Caroli
C’è una linea sottile che, passando tra le campagne senesi, unisce musica e cinema, violenza e amore, in una sorta di movimento circolare che ritorna, sì, al punto di partenza, ma con una consapevolezza di sé più strutturata e matura, in grado di scindere la personalità dalle maschere…
Ad oggi, Villaggio Musicale risulta essere la prima piattaforma d’incontro per gli artisti: chiunque cerchi una band in cui inserirsi, o qualunque band che cerchi un musicista da integrare, può rivolgersi a Villaggio Musicale e ai suoi circa 250.000 iscritti. Non solo, però: Villaggio Musicale può essere anche una forma di vetrina unica per gli artisti, soprattutto emergenti.
Lo hanno capito gli Asa’s Mezzanine, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione e che proprio grazie a Villaggio Musicale sono riusciti ad approdare sulle pagine di SMMAG!
Gli Asa’s Mezzanine sono un gruppo alternative/progressive rock originario di Siena e attivo dal 2021. Il loro primo disco, When She Met Herself, è uscito il 15 luglio 2022: si tratta di un bellissimo ed evocativo viaggio sonoro in grado di mescolare perfettamente progressive, elettronica e industrial. Se questi incroci di genere risultano interessanti, ancora di più potrebbe essere la storia dietro il nome particolare della band. “Parte del nome proviene da un luogo che si trova qui in Toscana. Noi siamo di Siena e da queste parti è pieno di abitazioni rustiche, un tempo fattorie o case rurali. Il nostro batterista, durante il lockdown, ha preso in affitto una di queste abitazioni dove c’era questo soppalco che, appunto, si chiama mezzanino e dove abbiamo sistemato la nostra sala prove. È quindi il luogo dove nasce la nostra musica, oltre al fatto che Mezzanine è anche un disco dei Massive Attack che abbiamo adorato”.
Non poteva poi mancare un riferimento all’altra passione del gruppo, quella cinefila, soprattutto focalizzata sull’horror: “Abbiamo voluto citare il personaggio di La Maschera del Demonio di Mario Bava, la cui protagonista è una strega chiamata Asa che, guarda il caso, viene rinchiusa in un piano rialzato, una sorta di mezzanino. Diciamo che, come nome, racchiude una serie di sensazioni, di rimandi, è una sorta di ambiente.”
Oltre al nome particolare, gli Asa’s Mezzanine introducono anche molti rimandi all’estetica orientale, partendo dalla copertina del loro disco When She Met Herself. “Sì, è un po’ un melting pot. Anche lì si ritorna al cinema horror, partendo da Onibaba, un film di Shindo del ’64 dove più di mostri si parla di esseri umani, riprendendo un po’ la teoria delle maschere di pirandelliana memoria. Unendo anche quello che è un po’ il concept del disco, il tema del doppio, del sopra e del sotto, posso dire che si tratta di un intreccio di influenze che abbiamo voluto tradurre nella lingua più universale possibile, quella musicale”.
Se è vero che la musica è un linguaggio, è anche vero che i generi aiutano sicuramente a farsi comprendere dai più: in questo caso gli Asa’s Mezzanine non hanno voluto fare sconti, proponendo un progressive rock ricco di sfumature e tassativamente strumentale.



