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Artist First: Distributore Musicale! Non si Vive di Sole Piattaforme

Nel contesto dell’industria musicale, la figura del distributore ha subito una trasformazione radicale, passando dal supporto fisico alla distribuzione digitale, diventando oggi una componente fondamentale per il successo di ogni artista. Ma qual è il ruolo di un distributore oggi? Come si integra all’interno di un ecosistema che, da un lato, è sempre più digitalizzato e, dall’altro, è sempre più saturo di contenuti? Per rispondere a queste domande, abbiamo parlato con Valentina Zaffaroni, coordinatrice del team digitale, e Giancarlo Sacco, product manager di Artist First, una delle principali realtà italiane nella distribuzione digitale, che da più di 15 anni accompagna artisti ed etichette indipendenti nel loro percorso di crescita.
L’esperienza e la storia di Artist First offrono un interessante punto di vista sul cambiamento che ha interessato il mercato musicale. Fondata nel 2009, l’azienda è passata da distributore fisico a distributore digitale, adattandosi alle novità che hanno segnato la musica degli ultimi decenni. Ma il ruolo di un distributore non si limita a fornire una piattaforma per la distribuzione dei brani. Oggi, un distributore è chiamato a supportare gli artisti in una serie di attività che spaziano dalla promozione sui social alle strategie di crescita del pubblico, fino alla gestione delle royalty. Un lavoro che va ben oltre la semplice “distribuzione”.
Quando Artist First è nata, la distribuzione fisica dominava il mercato. CD e vinili erano ancora i principali veicoli per il consumo musicale, e la digitalizzazione era solo agli inizi. Tuttavia, con l’avvento di piattaforme come iTunes prima e Spotify dopo, la musica liquida ha preso piede, trasformando in modo irreversibile il panorama musicale.
Valentina Zaffaroni, che è entrata nel mondo della distribuzione musicale nel 2014, ricorda come quel periodo fosse segnato da un passaggio “ibrido” tra il download e lo streaming. “Quando sono arrivata, iTunes dominava il mercato. Il download digitale stava iniziando a prendere il posto delle copie fisiche, ma non era ancora chiaro se la musica liquida sarebbe stata veramente l’evoluzione definitiva del settore”, racconta Valentina. Con l’arrivo dello streaming, però, le cose sono cambiate definitivamente. Spotify e altre piattaforme simili hanno portato a un’accelerazione dei cambiamenti, creando non solo un nuovo modello di fruizione della musica, ma anche un nuovo modo di fare business.
Come sottolinea Giancarlo Sacco, il panorama è cambiato anche dal punto di vista economico: “I ricavi dallo streaming non sono enormi, ma sono costanti, e permettono agli artisti di emergere anche senza dover vendere copie fisiche. Lo streaming è diventato il principale mezzo per raggiungere il pubblico e, per un artista, non esserci è praticamente impossibile”.
Mentre i cosiddetti “aggregatori” come Distrokid o TuneCore offrono un servizio più automatizzato, i distributori come Artist First forniscono un’assistenza più diretta e personalizzata. “Ogni artista ha esigenze diverse e noi siamo qui per aiutarlo a raggiungere il pubblico giusto con il messaggio giusto”, spiega Valentina.
Una delle principali differenze tra i distributori e gli aggregatori è il livello di attenzione dedicato ad ogni progetto. Mentre un aggregatore può trattare migliaia di brani senza curarsi troppo della qualità del materiale, Artist First seleziona i progetti su cui investire, assicurandosi che ogni artista riceva l’attenzione necessaria per svilupparsi e crescere nel mercato. Giancarlo conferma: “Non ci occupiamo di tutto ciò che ci viene proposto. Vogliamo lavorare su progetti che abbiano un potenziale, che siano ben sviluppati e che abbiano una visione chiara. La nostra selezione è mirata, perché crediamo che la qualità faccia la differenza”.
Oggi, però, il mercato è saturo e le sfide per i distributori sono molteplici. L’industria musicale è inondata di contenuti e, se da un lato questo ha democratizzato l’accesso alla musica, dall’altro ha reso più difficile per gli artisti emergenti distinguersi. La soluzione, secondo Valentina e Giancarlo, è lavorare su una serie di fattori strategici: dalla costruzione di una fanbase solida all’utilizzo dei social per creare una connessione con il pubblico. “La fanbase è essenziale. Oggi, più che mai, è necessario costruire una relazione autentica con i propri ascoltatori, fare in modo che diventino i tuoi veri sostenitori”, afferma Valentina.
L’altro aspetto cruciale è la gestione delle royalty e delle revenues, che rappresenta una delle preoccupazioni principali per ogni artista. Il flusso di denaro che arriva dallo streaming non è paragonabile ai guadagni derivanti dalle vendite fisiche, ma con la giusta strategia e una distribuzione efficace, è possibile ottenere risultati soddisfacenti. “Oggi, non si può fare a meno dello streaming. Ma per ottenere dei guadagni reali, bisogna avere numeri consistenti, e questo richiede tempo, strategia e pazienza”, conclude Giancarlo.
Il distributore per artisti indipendenti
Artist First è un distributore musicale che da oltre 15 anni supporta artisti ed etichette indipendenti nel loro percorso di crescita. Con un servizio che va oltre la semplice distribuzione, Artist First offre un supporto strategico personalizzato che include la promozione digitale, la gestione dei diritti e l’accesso alle principali piattaforme di streaming. La missione dell’azienda è quella di far arrivare la musica a un pubblico globale, garantendo allo stesso tempo un supporto e una cura che spesso mancano nei servizi più automatizzati.
LO SAPEVI CHE…
Guadagni medi per stream
Spotify: €0,0029 - €0,0049 per stream
Apple Music: €0,0068 - €0,0097 per stream
Amazon Music: €0,0039 - €0,0058 per stream?YouTube Music: €0,00097 - €0,00194 per stream
Stream necessari per guadagni significativi
Per guadagnare circa €1000, un artista deve raggiungere:
200.000 - 335.000 stream su Spotify
100.000 - 145.000 stream su Apple Music
166.000 - 260.000 stream su Amazon Music?
500.000 - 1.000.000 stream su YouTube Music



