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Recensioni di Redazione | 25-08-2025

Nuova Fender Standard: tra Squier e Player 2, dove si colloca?

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Nuova Fender Standard: tra Squier e Player 2, dove si colloca?

È arrivata la nuova Fender Serie Standard e con essa una domanda inevitabile: si tratta di una vera Fender o di una Squier mascherata? Questo nuovo modello si posiziona esattamente a metà strada tra la Squier Classic Vibe e la Fender Player 2, sia per caratteristiche che per fascia di prezzo. 

Ma dove si colloca davvero in termini di qualità, componenti e feeling sotto le dita? In questa guida analizzeremo a fondo la nuova serie Standard indonesiana per capire se vale la pena considerarla come una valida alternativa alle due serie più conosciute con cui condivide tratti estetici e costruttivi.

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Un confronto necessario: dove si inserisce la nuova Fender Standard?

La nuova Fender Standard non è americana, non è messicana e nemmeno giapponese: è prodotta in Indonesia, negli stessi impianti che sfornano le Squier Affinity, Classic Vibe e Sonic. E questo solleva subito una domanda legittima: questa chitarra è una Fender a tutti gli effetti o assomiglia più a una Squier con un logo diverso?

Il nome “Standard” non è nuovo: lo abbiamo visto negli anni ’80 sulle Fender giapponesi e negli anni ’90 sulle messicane. Ora è il turno dell’Indonesia, e vale la pena chiedersi se sia un semplice cambio di produzione o una nuova visione del segmento medio. In questa guida tecnica andremo a fondo nei dettagli costruttivi, nei materiali e nelle sensazioni reali sotto le dita, per rispondere con criterio alla domanda che tutti si stanno facendo.

Manico, body e hardware: la nuova Fender Standard sotto la lente

Iniziamo l’analisi tecnica della Fender Standard partendo dall’alto, ovvero dal manico. Questa chitarra condivide diverse caratteristiche con la Player 2: la paletta lucida e il retro satinato, che la rende più scorrevole al tatto. Il profilo è un Modern C, familiare per molti chitarristi, ma emergono somiglianze anche con la serie Squier, soprattutto nelle finiture opache del manico, presenti sia nelle Classic Vibe che nelle Affinity.

La tastiera ha 21 tasti ed è realizzata in alloro, una scelta comune nelle gamme medio-basse. Dove si nota una maggiore differenziazione è nel capotasto: troviamo il synthetic bone su Player 2 e Affinity, l’osso vero sulla Classic Vibe, mentre la Standard adotta un più raro capotasto in Micarta, una resina stratificata dal buon comportamento acustico.

Le meccaniche sono a marchio Fender su Standard e Player 2, con design più moderno nel primo caso e look più vintage nel secondo.

Passando al body, la Fender Standard ha uno spessore di 44 mm, appena sotto i 45 mm della Player 2 e delle Classic Vibe. La differenza è sottile ma presente, ed è un primo segnale di una collocazione a metà strada tra le due. Tuttavia, quando si parla di legno, la Standard si avvicina molto di più alla Affinity, poiché utilizza pioppo, come nelle Squier entry-level, invece dell’ontano delle Fender messicane o del nyatoh delle Classic Vibe.

Il pioppo, però, ha un vantaggio nelle finiture trasparenti: le sue venature ricordano più da vicino l’ontano rispetto al nyatoh, che tende ad assomigliare al mogano, discostandosi così dall’estetica Fender classica. 

Passando all’hardware, il ponte tremolo della Standard è lo stesso ponte a due pivot della Player 2, con una differenza rilevante: le sellette sono in acciaio inossidabile satinato, più massicce e solide, che contribuiscono a una migliore trasmissione delle vibrazioni e quindi a un sustain superiore. Sebbene il design delle sellette vintage della Player 2 possa risultare più affascinante dal punto di vista estetico, la scelta della Standard è tecnicamente superiore.

Il resto dell’hardware, incluso il blocco inerziale, è praticamente identico alla Player 2. Nulla a che vedere con il ponte più semplice e leggero montato sulle Squier.

Elettronica e pickup: il vero punto critico della nuova Fender Standard?

Arriviamo ora all’ultima – ma non certo meno importante – area da analizzare: l’elettronica. In linea generale, tutte e tre le chitarre prese in esame (Standard indonesiana, Classic Vibe e Player 2) montano componenti di buona qualità.

Nel dettaglio, sia la Standard che la Classic Vibe utilizzano potenziometri Alpha, mentre la Player 2 impiega i più prestigiosi CTS, uno standard riconosciuto nel settore per affidabilità e resistenza. Per quanto riguarda lo switch, sulla nuova Standard si trovano versioni miste: talvolta un classico switch meccanico aperto stile americano, altre volte uno switch chiuso in stile Alpha, coerente con la componentistica utilizzata. In ogni caso, si tratta di scelte che influiscono più sulla durabilità che sulla resa sonora pura.

Il discorso cambia però quando si parla di pickup – probabilmente la parte più controversa della nuova serie Standard.

A differenza della Player 2 e della Classic Vibe, che montano pickup con magneti Alnico 5 (apprezzati per timbrica ricca e dinamica naturale), la nuova Standard opta per pickup ceramici. Ma attenzione: non si tratta degli stessi ceramici che troviamo sulle Squier Affinity. 

Sulle Affinity, infatti, i magneti ceramici sono unici e attraversano tutti e sei i poli in modo lineare. Sulla Standard, invece – proprio come nelle vecchie Standard messicane – troviamo due magneti ceramici, posizionati lateralmente a coprire entrambi i lati dei poli.

Questa configurazione ha un impatto preciso sul suono: il doppio magnete ceramico genera un campo magnetico più forte, il che si traduce in un output maggiore, un suono più compresso, meno dinamica e una maggiore aggressività. Non necessariamente un difetto, ma una caratteristica sonora ben definita.

In sostanza, se siete alla ricerca di un suono più raffinato, dinamico e sensibile alla pennata, i pickup Alnico 5 delle altre due serie restano una scelta superiore. Tuttavia, se l’obiettivo è un suono spinto, con attacco deciso e presenza nei mix distorti, i ceramici doppi della Standard potrebbero rivelarsi una soluzione sorprendentemente efficace, specie per chi suona generi moderni e compressi.

E’ una Fender o una Squier?

Dopo aver analizzato materiali, elettronica e pickup, rimane la domanda più spontanea: ma questa nuova Fender Standard, è davvero una Fender o è solo una Squier travestita?

La verità sta nel mezzo. Questa chitarra nasce nello stesso stabilimento indonesiano dove vengono prodotte le Squier, utilizza materiali simili e condivide una finitura molto vicina a quella della serie Classic Vibe. Ma allo stesso tempo offre anche elementi che la distanziano nettamente: hardware originale Fender, elettronica solida, un comodo manico Modern "C" e, non da ultimo, il logo Fender sulla paletta. E questo, che piaccia o no, ha un peso. Perché sì, il marchio sulla paletta influenza la percezione, il valore e spesso anche la scelta finale di chi sta acquistando uno strumento.

In definitiva, la nuova Standard si posiziona perfettamente tra una Squier Classic Vibe e una Fender Player 2, sia per qualità che per prezzo. Vale la pena spendere di più per una Player 2? Forse sì, se si cercano pickup Alnico 5, legni migliori per corpo e tastiera, e un feeling più vicino alle Fender messicane.

Ma anche scegliere una Classic Vibe ha le sue ragioni: ottima finitura, elettroniche affidabili, pickup Alnico 5 e un prezzo più contenuto, con un rapporto qualità/prezzo che continua a stupire.

Insomma, questa nuova serie Standard non è solo una Squier con un logo diverso, ma nemmeno una Fender in pieno stile tradizionale. È un ponte tra i due mondi, e potrebbe essere proprio quello che mancava nella gamma Fender: uno strumento equilibrato, accessibile e con un’identità tutta sua.

Conclusione

La Fender Standard rappresenta una scelta intermedia intelligente per chi cerca una chitarra di qualità senza voler investire quanto richiesto per una Player 2. Realizzata in Indonesia con componenti selezionati, offre una costruzione solida, hardware originale Fender e un’estetica che si avvicina molto alle sorelle maggiori, pur mantenendo un prezzo più contenuto. Certo, i pickup ceramici la rendono meno raffinata rispetto ai modelli con Alnico 5, ma in determinati contesti – come rock spinto o generi moderni – possono rivelarsi un vantaggio. 

È più di una Squier e meno di una Player 2, ma proprio per questo occupa uno spazio prezioso nel catalogo Fender, offrendo una via di mezzo credibile, versatile e, soprattutto, concreta. Se cercate una Stratocaster onesta, ben fatta e con il logo giusto sulla paletta, questa potrebbe davvero essere la vostra prossima chitarra. Una nuova "standard", in tutti i sensi.

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