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Osservatorio di Redazione | 01-05-2024

Editoriale SMMAG! #10 di Piero Chianura

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Editoriale SMMAG! #10 di Piero Chianura

Un paio di anni fa scoprivo minimoogmodeld.com, un sito web a cura della stessa Moog Music dedicato al Minimoog Model D costruito all’inizio degli anni Settanta e riproposto in una nuova edizione proprio nel 2022. Ricordo che la struttura interattiva del sito era stata capace di catturarmi per molto tempo, nonostante avessi ben altro da fare, tanti erano i contenuti interessanti e coinvolgenti. 

Non sono un fanatico dei Moog, forse perché sono cresciuto negli anni Ottanta proprio nel periodo di passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale, nella quale ero stato inevitabilmente coinvolto da musicista e da giornalista. Così ho vissuto l’esperienza del sito in modo istintivo, preso dal racconto di questo celebre synth, che non ha mai smesso di suonare in tutte le musiche che si sono succedute da quando è nato fino a oggi.

La struttura di minimoogmodeld.com, a cura del sound and experiential designer di Pentagram, Yuri Suzuki, è ispirata ai videogiochi e ai siti web anni Novanta e consente di accedere a informazioni sullo strumento, sulla sua storia e sui musicisti che hanno utilizzato questo synth, primo portatile al mondo derivato dai modulari degli anni Sessanta. 

Oltre alle descrizioni più tecniche a cura dello stesso Robert Moog, l’esperienza interattiva prevede una pagina Jukebox che permette di ascoltare una playlist di brani celebri di cui è possibile anche suonare e registrare frasi usando i timbri Minimoog utilizzati in quei brani, attraverso i tasti virtuali della mitica tastiera a 3 ottave riproposta nella pagina Practice Room. Si va dai suoni sperimentali “Space Probe” di Sun Ra ai più scarni bass synth di “Autobahn” dei Kraftwerk, passando per Frank Zappa, Bob Marley, 10cc, Pink Floyd, David Bowie, Gary Numan, Devo, Herbie Hancock, e poi ancora Goldfrapp, Portishead e Radiohead. Insomma, ben oltre il prog di Yes e EL&P e il jazz di Chick Corea in cui il Model D aveva espresso le sue qualità al mondo della grande musica anni Settanta. 

Bei video si trovano anche nella pagina Theatre, in cui spiccano i contributi di Steve Porcaro (Toto) e Thomas Dolby e un live frutto della collaborazione di Will Gregory con il suo Moog Ensemble: dieci musicisti capitanati dal fondatore dei Goldfrapp che suonano ciascuno il proprio Minimoog collegato via MIDI agli altri, supportati da una percussionista acustica: una formazione economicamente poco sostenibile nell’ottica della programmazione di concerti attuale, ma che in un giusto contesto culturale e formativo offrirebbe suggestioni uniche. Le stesse che minimoogmodeld.com è in grado di regalare agli appassionati di musica elettronica perché, come recita una vecchia pubblicità del Model D, “You know what this is because you hear it everywhere”.