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Guide all'Acquisto di Redazione | 17-04-2025

Mitica Telecaster: il Suono Inconfondibile e la sua Storia

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Mitica Telecaster: il Suono Inconfondibile e la sua Storia

Keith Richards, Jimmy Page, Jeff Buckley, Richie Kotzen, Andy Summers, Johnny Greenwood… cosa hanno in comune questi leggendari chitarristi? Tutti loro hanno amato la Fender Telecaster, uno degli strumenti più iconici della storia della musica. 

La Telecaster è la prima solid body mai realizzata, caratterizzata da un design minimalista e rivoluzionario, una costruzione semplice ma efficace. Dal rock al blues, dal jazz al country, fino all’hard rock e persino al metal, la Telecaster si è affermata come uno degli strumenti più versatili e longevi. Ma cosa rende questa chitarra così speciale? 

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Un carattere unico: perché la Telecaster è diversa da tutte le altre? 

I chitarristi più grandi di sempre si sono rivolti a più strumenti durante la loro carriera. Tuttavia, la Telecaster possiede una personalità unica che la distingue da qualsiasi altra chitarra. Il suo suono brillante e definito, insieme ad una risposta fedele alla tecnica del chitarrista, la rende uno strumento “senza filtri”. 

Questa caratteristica ha reso la Tele un’icona nelle mani di chitarristi di ogni genere, da chi predilige un suono pulito a chi sfrutta le sue potenzialità per distorsioni potenti e aggressive. 

Ognuno dei chitarristi citati in apertura ha saputo trarne un sound personale e inconfondibile, modificandola, sperimentando con pickup diversi o semplicemente affidandosi alla sua essenza pura.

Per chi vuole avvicinarsi al mondo della Telecaster senza spendere cifre esorbitanti, una delle migliori scelte è sicuramente la Squier Classic Vibe Telecaster. Si tratta di una versione economica ma ben costruita, con un suono fedele, tra le migliori opzioni per chi cerca una chitarra dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. 

Breve storia della Fender Telecaster: dalla Broadcaster alla leggenda 

Nel 1946 a Fullerton, in California, un giovane visionario di nome Leo Fender fonda quella che diventerà una delle aziende di strumenti musicali più iconiche di sempre. Agli inizi, Fender si dedicava alla produzione delle chitarre lap steel e degli amplificatori. Leo non era un liutaio, né tantomeno un chitarrista: era un tecnico che suonava il sax e la batteria. 

Ma ciò che lo ha sempre distinto è il suo spirito imprenditoriale e ha un’illuminazione: capisce che il problema che affligge i musicisti dell’epoca è il feedback degli strumenti elettrici. E così Fender ha un'intuizione: se le chitarre lap steel sono a corpo solido, perché non creare una chitarra elettrica con lo stesso principio?

Da questa idea nasce la prima versione della Telecaster che ancora non aveva preso il nome ufficiale. I primi modelli vengono presentati come Broadcaster e come Esquire, quest’ultima con un solo pickup al ponte. 

La reazione iniziale fu un completo disastro. Questi strumenti vengono accolti alla fiera di Chicago con scetticismo e derisioni. Eppure, nonostante le critiche iniziali, la Broadcaster possedeva dei punti di forza innegabili: suono potente e definito, prezzo competitivo (sotto i $ 200), struttura solida e affidabile. 

Inoltre, Fender introduce una novità che oggi potrebbe sembrare banale: la costruzione bolt-on del manico. Ciò consentiva di produrre corpo e manico separatamente, abbattendo i costi di produzione e semplificando la riparazione dello strumento. 

Il cambio nome e la nascita della “Telecaster”

All’inizio degli anni ‘50, Gretsch, famosa per la produzione di batterie acustiche, contatta Fender notificandole che il nome “Broadkaster” era stato registrato come marchio per un loro modello di batteria. Per evitare problemi legali, Fender decide di rimuovere il nome dalle palette delle sue chitarre. 

Nasce così il fenomeno passeggero delle “No-Caster”, modelli Broadcaster venduti senza alcun nome sullo strumento. Poco dopo, Fender trova l’ispirazione nel boom della televisione e della radio: nasce il nome Telecaster, destinato a diventare leggendario.

Dalla sua creazione, la Telecaster è stata utilizzata da alcuni dei più grandi chitarristi della storia, attraversando decenni di evoluzione musicale senza perdere il suo carattere. Oggi chi possiede una Broadcaster originale o una No-Caster possiede un pezzo di storia inestimabile, non solo per il suo valore economico, ma per il ruolo che questi strumenti hanno avuto nella nascita della chitarra elettrica moderna.

I suoni della Telecaster: versatilità e carattere unico

Ma arriviamo al cuore della questione: il suono di una Telecaster. Nei primi anni ‘50, la Telecaster aveva una peculiarità piuttosto interessante: il pickup al manico aveva sempre il tono chiuso che produceva un suono molto scuro, quasi da basso elettrico. Questa scelta accoglieva le esigenze dei musicisti dell’epoca che suonavano con un timbro più morbido e rotondo. 

Se si prova a confrontare la Telecaster con una Stratocaster, si possono notare subito delle differenze di suono. La Strato ha un timbro più morbido e rotondo, ideale per parti lead oppure ritmiche più fluide; la Tele ha un suono più secco e definito, con un attacco potente e aggressivo. A livello sonoro, la Telecaster ha qualcosa in comune con la Les Paul in quanto, quando si aumenta la distorsione, la Tele si riempie di basse frequenze e diventa più “grossa”, quasi come una Gibson. 

La Telecaster è una chitarra che eccelle nel funk per la sua risposta dinamica e il suo grande attacco. Il pickup al ponte offre un suono secco e definito, perfetto per un groove ritmico. Con un gain più spinto, la Telecaster cambia volto. La sua posizione centrale è perfetta per un crunch leggero e suona quasi come una via di mezzo tra Strato e Les Paul. Con la posizione al ponte, la Tele mostra tutta la sua aggressività, con un suono tagliente e incisivo, perfetto per rock e hard rock. 

In ogni caso, la Telecaster è lo strumento perfetto per il country, con Danny Gatton tra i maggiori esponenti di questo genere. Con i suoni clean, la posizione centrale si rivela perfetta per il country e il rockabilly; mentre con il pickup al manico il suono è caldo e morbido, ideale per jazz e blues. 

La Telecaster è stata protagonista anche nella new wave e nell’alternative rock. Ad esempio, Andy Summers dei Police ha usato la Tele per creare suoni puliti e di ambiente, mentre Johnny Greenwood dei Radiohead la usa per i suoi riff e per sperimentazioni sul suono. Anche altri gruppi come i Coldplay e i Foo Fighter l’hanno scelta per la sua personalità. 

Conclusioni

Se c’è una chitarra che non dovrebbe mai mancare nella collezione di un chitarrista, è proprio la Telecaster. Quando la Tele fece la sua comparsa, venne derisa. Eppure, dopo 70 anni di storia, eccoci qui a suonarla, ad amarla e a riconoscerne il valore. Non è un caso se è ancora così attuale e amata dai musicisti di tutto il mondo! 

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