Quando si decide di iniziare a suonare, la scelta più saggia è orientarsi su un kit "tutto incluso", che fornisca non solo i tamburi, ma anche l'hardware (aste, pedali), i piatti e persino lo sgabello. Sia Pearl che Tama offrono soluzioni eccellenti in questo senso, posizionandosi in una fascia di prezzo accessibile, tranquillamente sotto i € 1000.

Ma quale scegliere? Sebbene sulla carta possano sembrare simili, la Roadshow e la StageStar rappresentano due filosofie leggermente diverse. In questo confronto le analizzeremo nel dettaglio, le ascolteremo e vi sveleremo i punti di forza e di debolezza di ciascuna, per guidarti verso una scelta consapevole e farti iniziare il tuo viaggio musicale con il piede giusto.

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Tama StageStar: stile, hardware di qualità e suono definito

La Tama StageStar si distingue immediatamente per un'attenzione ai dettagli non comune in questa fascia di prezzo. Il primo impatto è notevole. La finitura "Candy Red Sparkle" (nel modello in prova) è brillante, curata e dona alla batteria un aspetto professionale e premium.

L'hardware è doppio-rinforzato ?e ciò garantisce maggiore stabilità e durata nel tempo. Spicca in particolare il sistema di montaggio dei tom Omni-ball, una caratteristica ereditata dalle serie Tama di fascia alta. Questo sistema a sfera permette di posizionare i tom con precisione millimetrica e in qualsiasi angolazione con un solo gesto, un vantaggio enorme in termini di comfort ed ergonomia.

I fusti in pioppo offrono un suono caldo e pieno. La cassa da 20" è risultata particolarmente convincente, con un suono secco e una bella "punta" definita. Anche il rullante da 14" si comporta bene, risultando versatile e piacevole. I tom, pur avendo un buon suono di base, sono il punto che beneficia maggiormente di un futuro upgrade delle pelli.

Il kit viene fornito con un set di piatti Meinl HCS (Hi-Hat da 14" e Crash da 16"). Si tratta di piatti per principianti di buona qualità, perfettamente utilizzabili per studiare e per le prime esperienze in sala prove.

Pearl Roadshow: potenza, volume e un pacchetto super completo

Passiamo ora alla sfidante, la Pearl Roadshow, un kit che punta tutto sulla completezza del pacchetto. Oltre a tutto il necessario (fusti, hardware, piatti, sgabello), Pearl include un bonus molto gradito: due paia di bacchette e un portabacchette. È un piccolo dettaglio che però dimostra grande attenzione verso il batterista alle prime armi, che si ritrova con tutto, ma proprio tutto, il necessario per iniziare a suonare.

Dal punto di vista sonoro, la Roadshow si è dimostrata più potente e con un volume maggiore rispetto alla Tama. La cassa, in particolare, ha un suono più "panciuto" e profondo. Il rullante è valido, anche se sulle note più leggere (ghost notes) risulta un po' più "plasticoso" rispetto a quello della Tama.

L'hardware è solido e a doppio rinforzo. Il sistema di montaggio dei tom, tuttavia, è più tradizionale e meno flessibile del sistema Omni-ball di Tama, offrendo meno possibilità di regolazione fine.

Il tasto dolente è rappresentato dai piatti dei Sabian Solan, un modello di fascia estremamente basso che risulta poco musicale e quasi inutilizzabile al di fuori dello studio casalingo. Inoltre, il set include solo un hi-hat e un crash ma non un piatto ride, fondamentale per la maggior parte dei generi musicali.

Punti deboli a confronto: le pelli di fabbrica e i piatti inclusi 

Quando si acquista una batteria in questa fascia di prezzo, è normale che i produttori debbano fare dei compromessi per mantenere i costi bassi. Su questi due kit, i compromessi si concentrano su due elementi.

Sia la Tama che la Pearl vengono fornite con pelli "di serie". Sebbene siano funzionali per iniziare, sono pelli monostrato molto semplici che non rendono giustizia al suono dei fusti in pioppo. 

Il primo e più importante upgrade da fare su entrambe le batterie è cambiare le pelli dei tom e del rullante con modelli professionali (di marchi come Remo, Evans, Aquarian). Questa spesa relativamente contenuta trasformerà radicalmente il suono del kit.

Per i piatti, il discorso è diverso. I piatti Meinl HCS della Tama StageStar sono considerati dei buoni piatti per principianti. Non sono professionali, ma hanno un suono dignitoso e sono perfettamente adeguati per lo studio e le prime prove.

I piatti Sabian Solar della Pearl Roadshow sono, purtroppo, di una qualità nettamente inferiore. Il loro suono è poco musicale e rappresenta il vero anello debole del pacchetto. Saranno il primo elemento che un batterista vorrà cambiare.

Conclusioni

Entrambe le batterie sono prodotti validi che permettono a chiunque di iniziare a suonare con uno strumento completo e funzionale. Tuttavia, il confronto ha evidenziato differenze significative che portano a una scelta chiara.

La Pearl Roadshow vince sulla completezza del pacchetto iniziale (con bacchette e portabacchette) e offre un suono leggermente più potente. La Tama StageStar, d'altra parte, si distingue per un'estetica più curata, un hardware di qualità nettamente superiore (specialmente il sistema Omni-ball) e, soprattutto, per un set di piatti decisamente migliore.

Con la Tama la sensazione generale è quella di avere tra le mani uno strumento di una fascia leggermente più alta. L'hardware superiore e i piatti migliori la rendono un investimento più solido e duraturo. Sebbene richieda l'acquisto separato di bacchette e di un piatto ride in futuro, la qualità della base di partenza è superiore e vi accompagnerà più a lungo nel vostro percorso musicale.