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Guide all'Acquisto di Redazione | 09-04-2025

Piatti Economici per Batteria Entry Level: Meinl HCS vs UFIP M8 vs Paiste PST3

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Piatti Economici per Batteria Entry Level: Meinl HCS vs UFIP M8 vs Paiste PST3

I piatti giocano un ruolo fondamentale nel definire il suono complessivo della tua batteria. Ecco perché scegliere il set giusto può fare la differenza, anche per chi è alla ricerca di una soluzione economica ma di qualità. Nelle prossime righe di questa guida, abbiamo deciso di confrontare 3 set di piatti economici per scoprire quale offre il miglior rapporto qualità/prezzo sulla base di 4 caratteristiche chiave: costruzione, suono, proiezione e versatilità. Quale sarà il vincitore? 

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Costruzione e packaging: quale set offre di più?

Quando si scelgono dei piatti per batteria, tra le caratteristiche a cui fare attenzione ci sono sicuramente costruzione e packaging. Il set Meinl HCS arriva in una doppia confezione: una scatola esterna con all’interno un’ulteriore scatola che contiene i piatti. Questa protezione extra è sicuramente un punto a favore perché riduce i danni durante il trasporto. I piatti inclusi nel set sono un ride da 20’’, un crash da 16’’ e un charleston da 14’’. 

Il set UFIP M8 si distingue per un dettaglio importante: la presenza di una borsa inclusa nel trasporto. Anche in questo caso i piatti inclusi sono 3: ride da 20’’, crash da 16’’ e charleston da 14’’. I piatti sono ben confezionati, con plastica protettiva per ciascun elemento. Rispetto ai Meinl, risultano più spessi e robusti, con una lega in bronzo B8. 

Il set Paiste PST3 arriva in una confezione che ricorda un case rigido ma in realtà è solamente una scatola con grafica stampata. Nonostante questo, la protezione dei piatti non è ottimale in quanto non è presente la doppia confezione. All’interno troviamo tre piatti (ride da 20’’, crash da 16’’ e charleston da 14’’) che risultano piuttosto spessi e solidi. 

Qualità del suono: quale set suona meglio?

Il suono è l’elemento più importante quando si comprano dei nuovi piatti per batteria. Partendo dal Meinl HCS, si nota subito come sia una buona scelta in questa fascia di prezzo. Charleston e crash offrono un suono equilibrato con una buona definizione. Il crash da 16’’ è il punto di forza del set mentre il ride da non è “crashabile”, risultando meno versatile. 

Il set UFIP M8 non soddisfa del tutto le aspettative. Il suono del charleston è troppo metallico e il crash risulta spento, senza una proiezione adeguata. Il ride è sicuramente l’elemento più interessante con una discreta definizione

I piatti del set Paiste PST3, invece, offrono un suono equilibrato e versatile. I piatti garantiscono un’ottima risposta dinamica, il charleston non ha l’effetto metallico e il ride è “crashabile” offrendo così una versatilità importante.  

Proiezione: quali piatti si sentono meglio?

La proiezione non è altro che la capacità di un piatto di propagare il suo suono e a farlo rimanere udibile nel mix generale della batteria. Nei set professionali e di fascia alta, spesso si può scegliere tra piatti più o meno risonanti, ma nei set economici la proiezione diventa un elemento fondamentale perché un suono troppo secco rischia di perdersi completamente, soprattutto in un contesto live. 

Detto questo, il set Meinl HCS si comporta piuttosto bene sotto questo aspetto. Il ride ha un’ottima proiezione, così come il crash che ha una buona presenza anche se la coda sonora tende ad interrompersi bruscamente. 

Gli UFIP M8 non eccellono neanche sotto questo aspetto. Il crash è senza corpo e con una proiezione quasi inesistente, mentre il charleston si perde nel mix. Il ride, invece, ha una campana molto potente. 

I Paiste PST3 si comportano in modo simile ai Meinl ma con qualche piccola differenza. La proiezione è analoga, con il crash che regge abbastanza bene, anche se il ride è leggermente meno presente. 

Versatilità: il set più duttile 

L’ultimo elemento da analizzare è la versatilità, ovvero la capacità di un set di piatti di adattarsi a diversi generi musicali. Il set Meinl HCS è perfetto per il pop e il rock leggero con il suo suono bilanciato e mai troppo squillante. Invece, non sono ideali per il jazz, dove servirebbero piatti più sottili, e per il funk, genere che necessita di maggiore brillantezza. 

Gli UFIP M8, invece, sono più adatti per il jazz attraverso un ride che potrebbe funzionare bene per il genere. Di contro, non sono adatti per il rock in quanto il crash si spegne troppo velocemente, risultando poco incisivo. 

I Paiste PST3 sono dei piatti versatili, adatti sia per il rock che per il funk. Hanno anche una buona risposta nel jazz, pur non essendo piatti di fascia alta. Il charleston è anche il piatto più definito rispetto agli altri due set e ciò lo rende valido per diversi stili. 

Conclusioni 

Qual è il verdetto finale? Mettendo a confronto tutti i fattori, i Paiste PST3 si sono rivelati il set di piatti migliore per la loro versatilità, proiezione e qualità sonora, ad un prezzo accessibile. In termini di versatilità, si adattano a diversi generi musicali e offrono una buona proiezione, riuscendo ad emergere bene dal mix. In ogni caso, anche il Meinl HCS è un ottimo set di piatti entry level con delle buone caratteristiche che possono essere facilmente comparabili ai Paiste PST3. 

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