Guide all'Acquisto

Guide all'Acquisto di Redazione | 29-11-2022

Pianoforti Digitali Verticali: Tutti i Numeri sotto i Tasti Bianchi e Neri

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Pianoforti Digitali Verticali: Tutti i Numeri sotto i Tasti Bianchi e Neri

Potete trovare un pianoforte digitale verticale a meno di cinquecento euro, ma non sarebbe la scelta migliore se volete suonare seriamente. Allora quanto dovrete spendere e per avere che cosa? L’acquisto di un pianoforte digitale, come di qualsiasi strumento musicale, è strettamente legato alle necessità e alle aspettative del musicista, che in questa breve guida all’acquisto abbiamo cercato di esemplificare partendo da alcune considerazioni di base. 

E dunque, quali caratteristiche dovrà avere il vostro strumento? Quale grado di approssimazione verso l’ideale del piano acustico desiderate possedere? Qual è il vostro budget? Come valutare la tastiera, i pedali, il timbro, l’amplificazione e le funzionalità in chiave didattica o di connessione con il web di un pianoforte digitale?

Anche se molti musicisti usano una tastiera elettronica, una master keyboard o una keyboard controller per pilotare via Midi o USB timbri di pianoforte acustico emulati da virtual instruments su computer, i pianoforti digitali hanno comunque più tasti (88) e una meccanica di tastiera più complessa, un sistema di amplificazione accurato e timbri realistici (anche se i virtual instruments suonano talvolta meglio); molti ormai hanno anche un mobile in legno che li rende del tutto simili esteticamente al modello acustico verticale.

Si può trovare un pianoforte digitale con tastiera ad azione meccanica a 88 tasti a partire da 7/800 euro. Strumenti del genere con mobile possono partire da questo prezzo, ma a seconda della solida costruttiva, degli optional e delle funzioni innovative arrivano a costare 4 volte tanto (per non parlare dei coda digitali e dei modelli ibridi ancora più costosi).

Acustico e digitale

Sebbene i pianoforti digitali abbiano raggiunto livelli di emulazione straordinariamente elevati, non possono essere identici ai modelli acustici. Una delle principali differenze è che il suono di un pianoforte digitale passa attraverso un sistema di altoparlanti, mentre un pianoforte acustico ha una grande tavola armonica di legno inserita in un mobile riverberante. Questa è solo una delle ragioni per cui molti pianisti (specialmente quelli che suonano musica classica) preferiranno sempre uno strumento acustico. 

I pianoforti acustici sono generalmente più costosi dei corrispondenti digitali. Hanno bisogno di essere accordati almeno due volte l'anno, necessitano di assistenza e sono soggetti all'umidità e alla temperatura che ne possono modificare le performance. Ci sono anche difficoltà (leggi: costi) a spostarli. Gran parte dei pianoforti acustici sono più alti e profondi dei modelli digitali, anche se l'area su cui poggiano non è tanto più grande. A parte le differenze soggettive riguardo al feeling e al timbro, gli acustici hanno il vantaggio di durare una vita, mantenendo molto del loro valore se ben conservati. I digitali no. 

Potete trovare le qualità di entrambi i modelli, acustico e digitale, in un pianoforte totalmente ibrido ovvero, non uno strumento acustico dotato di martelletti che battono però su sensori che pilotano la timbrica digitale (dunque senza cordiera) ma strumenti acustici a tutti gli effetti con a bordo un generatore timbrico pilotato da sensori interposti nella meccanica vera del pianoforte.

Tastiera, pedali, timbro e amplificazione

La ricerca della perfetta emulazione del pianoforte acustico coinvolge sostanzialmente tre elementi su cui tutti i produttori si cimentano sin dalla nascita del campionamento digitale: 

  • il timbro in tutte le sue nuances espressive
  • la meccanica della tastiera (e dei pedali) 
  • la diffusione del suono attraverso un adeguato sistema di altoparlanti incorporati

A seconda dell'ambito di utilizzo dello strumento digitale e del genere musicale, si tende a privilegiare uno o l'altro elemento. 

Se consideriamo la sola categoria del pianista classico possiamo esser certi che egli non sostituirà mai il suo strumento con una pur perfetta emulazione digitale (semmai userà l'elettronica per sperimentare nuove timbriche) e quando sarà costretto a usare un digitale per comodità o necessità di isolamento dall'ambiente esterno, le sue prime attenzioni andranno verso un equilibrio, il migliore possibile, tra qualità della meccanica della tastiera e qualità timbrica, che qualche volta vorrà anche evitare di ascoltare per troppo tempo in cuffia e allora farà attenzione all'amplificazione.

Ora, se siete pianisti “fatti e finiti”, forse avrete già fatto la vostra scelta digitale. Se avete sempre suonato un certo modello (per esempio Yamaha) e siete affezionati a quel timbro, potrebbe non servire molto tentare di convincervi che un altro modello (Kawai, Roland, Casio, Korg o Dexibell, tanto per fare degli altri esempi), ha una meccanica migliore, o che uno Yamaha suona più naturale, perché la relazione simbiotica presente da anni tra voi e l'idea che vi siete fatti del timbro digitale attraverso l'ascolto di quel modello farà la differenza, anche se può sempre nascere la voglia di “tradire” il proprio pianoforte per provare nuove emozioni... 

Se invece siete principianti dello strumento (studenti, soprattutto), utenti domestici o pianisti acustici novizi del mondo digitale, allora tutti i marchi di qualità potranno giocare le loro carte per accontentare la vostra voglia di digitale. 

La qualità media dei modelli proposti dai costruttori di pianoforti digitali è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. Escludendo nel nostro caso la fascia bassa del mercato, oggi è possibile accedere a un modello digitale spendendo comunque cifre sostenibili. Gli storici produttori continuano a produrre modelli al top della gamma per rafforzare la qualità assoluta del marchio. Molti di questi strumenti sono dotati oggi di funzioni sofisticate per l'uso amatoriale, per la didattica o per l'intrattenimento attraverso il collegamento con dispositivi digitali  mobili (tablet o smartphone), ma interessante appare anche lo sviluppo di nuovi modelli di design (da arredamento). 

In questo quadro così articolato, la scelta dello strumento più adatto è semplice e complicata al tempo stesso. Facile perché potrete trovare un pianoforte digitale adatto alle vostre esigenze a un prezzo adeguato. Difficile perché se non si hanno le idee chiare su ciò che si desidera ottenere dallo strumento, si rischia di perdersi nella quantità di modelli disponibili sul mercato. 

La qualità della tastiera è dunque determinante. Sui pianoforti acustici i tasti muovono martelletti dotati di battente di feltro che percuotono corde. Il movimento dei martelletti e il peso della struttura determinano quella particolare azione esecutiva. Per emulare questo tipo di azione, i buoni pianoforti digitali hanno una meccanica di tasto che include almeno un piccolo martelletto preposto a riprodurre la stessa sensazione che si ha sotto le dita quando si usa un acustico e altri accorgimenti più o meno raffinati che emulano il funzionamento della meccanica. Quando confrontate gli strumenti, troverete che l'azione del tasto sarà molto differente tra un pianoforte e l'altro: leggera o pesante, veloce o lenta, precisa o goffa... Quale sia la migliore ha molto a che fare proprio con la raffinatezza costruttiva oltre che con le vostre preferenze o il vostro stile esecutivo. Accendete sempre lo strumento prima di provare il feeling della tastiera: sentire solo il rumore dei tasti distoglie l’attenzione dalla sua relazione con il suono. Controllate la risposta della tastiera su tutta l'estensione. Su molti pianoforti potete impostare la risposta al tocco della tastiera (curve di risposta), adattando il grado di sensibilità al vostro stile esecutivo, così come è possibile impostare diverse accordature e scale per adattare lo strumento ai repertori storici e contemporanei. In un pianoforte acustico, sono presenti il pedale di sostegno o di risonanza, il pedale sinistro (sordina o pedale soft) e il terzo pedale, centrale, noto come pedale sostenuto. Controllate come si comporta il modello digitale nell'emulare questi tre pedali (mezzo pedale compreso). Come si può dedurre, in un pianoforte digitale diventa molto importante la polifonia (che sia almeno di 64 note) per evitare che il suono delle note sostenute muoiano in modo innaturale per lasciar posto a nuove note.

La maggior parte dei pianoforti digitali verticali hanno un pannello singolo sotto la tastiera, mentre altri modelli hanno invece un'ampia cassa di risonanza, che li rende più simili ai modelli acustici. I mobili in legno sono molto più costosi di quelli realizzati in altri materiali ricoperti con finitura in compensato o finto legno. Più pagherete e più il vostro piano digitale apparirà come un modello acustico, con pedali placcati in ottone e rotelle per il movimento, un leggìo scolpito, una panca inclusa e così via. I modelli più grandi suonano di solito meglio perché dispongono di altoparlanti più efficienti e più grandi, con un'amplificazione appropriata. Tutti i marchi più importanti hanno progettato sistemi di amplificazione che cercano di riprodurre il comportamento acustico del pianoforte nell'ambiente, prevedendo magari una tavola armonica reale messa in vibrazione elettricamente e posizionando in maniera strategica diversi altoparlanti.

Se suonate musica classica o jazz sarete più felici se il vostro strumento avrà emulazioni di suoni di pianoforti acustici dall'eccellente risposta dinamica. Proprio sull'emulazione timbrica di strumenti acustici, che sono pietre miliari della storia del pianoforte, hanno investito molto i produttori di modelli digitali, ciascuno progettando una propria tecnologia di sintesi attraverso un multisampling sempre più spinto e un controllo timbrico da parte della tastiera e dei pedali affidato ad algoritmi gestiti da potenti DSP. Ma saranno le vostre mani sulla tastiera (e i vostri piedi sui pedali) a stabilire quali siano i risultati ottenuti da questo investimento tecnologico.

La presenza di timbri aggiuntivi può far salire di molto il prezzo e non avrete necessariamente un pianoforte migliore. Come detto, il giudizio sul timbro dello strumento dipende molto dalla vostra esperienza e dal modello di acustico che avete in mente come riferimento. In ogni caso, va dedicata molta attenzione al sistema di amplificazione incorporato, ma anche alle cuffie (non accontentatevi di un modello qualsiasi). I pianoforti digitali migliori sono quelli che dispongono di più altoparlanti di differenti dimensioni (per i bassi, i medi e gli alti) collocati in posizioni "strategiche" nel mobile, perché cercano di emulare la diffusione audio di un vero acustico. L'amplificatore, di conseguenza, deve avere un'efficienza adeguata alla risposta dinamica dello strumento (solitamente bi-amplificato). Ricordate che l'amplificazione è l'anello debole della catena. Una buona emulazione meccanica e timbrica può cadere in presenza di una cattiva amplificazione del suono, tanto da modificare sostanzialmente la curva di risposta in frequenza dello strumento, rendendo il timbro confuso sulle medie, eccessivo sulle basse o troppo brillante sulle alte. Per questo motivo occorre fare attenzione al controllo del volume e di eventuali impostazioni di equalizzazione.

Guarda i video e scopri di più sui pianoforti verticali:

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