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Pedali Overdrive Doppi: I 4 Migliori per Versatilità e Suono

I pedali overdrive doppi sono strumenti che, sebbene spesso trascurati, sono fondamentali per ogni chitarrista che vuole espandere il proprio arsenale sonoro. Si tratta di pedali dotati di due o più footswitch e progettati per offrire versatilità, dinamica e possibilità di stacking.
Se è vero che il digitale è comodo e potente, è altrettanto vero che se non si conosce come funzionano i pedali “veri”, diventa complicato emularli con criterio. Ecco perché abbiamo deciso di testare hardware analogici per capire quali di loro offrono le migliori prestazioni in termini di versatilità, qualità sonora e, soprattutto, rapporto qualità-prezzo.
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Modelli a confronto: le caratteristiche principali
Wampler Pantheon Dual Overdrive
Il primo protagonista è il Wampler Pantheon, un dual overdrive ispirato al celebre circuito del Marshall Blues Breaker, l’iconico pedale. Questo stompbox è diventato leggendario nel corso degli anni, anche attraverso l’utilizzo tra artisti del calibro di John Mayer che lo hanno portato all’attenzione di un pubblico più vasto.
Il Pantheon è una reinterpretazione firmata Wampler, pensata per offrire un suono bluesy, dinamico e ricco di sfumature. Non si tratta di un pedale “metale”, ma di un overdrive più sensibile, ideale per chi cerca controllo ed espressività. Il Wampler Pantheon offre due canali distinti:
- Il canale 1 è più fedele al circuito originale del Marshall Blues Breaker
- Il canale 2 si avvicina al leggendario King of Tone di Analog Man, un pedale introvabile e richiestissimo
Pur condividendo la stessa sezione di controlli (Gain, Treble, Bass, Volume), i due canali non suonano affatto identici. Il canale 2 ha una voce più cremosa, ideale per essere usato come clean boost con un tocco di colore, mentre il canale 1 tende a risultare più aggressivo sulle alte frequenze.
Uno dei punti di forza del Pantheon è la flessibilità di routing: i due canali possono essere usati in cascata oppure in maniera indipendente. In modalità stacking, il canale 2 entra nel canale 1, permettendo di scolpire il suono in maniera articolata.
Sul lato del pedale ci sono switch per il clipping (soft, hard, hybrid) e per il voicing, che permettono di adattare la risposta dinamica e il tipo di distorsione. C’è anche uno switch per il livello di gain, per ottenere comportamenti molto diversi anche a parità di impostazioni frontali. Inoltre, è presente il supporto MIDI tramite mini-jack, con adattatore incluso, che consente di attivare i canali in remoto.
Durante il test, il canale 2 si è distinto per musicalità e morbidezza, risultando perfetto per boostare un clean senza snaturarlo. Il canale 1, usato con gain più elevato e con clipping hard, ha prodotto suoni più ruvidi, ideali per contesti rock.


Strymon Riverside Multistage Drive
Tra i pedali di questa guida, lo Strymon Riverside è probabilmente uno dei più particolari. Non si tratta di un semplice overdrive ma è un multistage ibrido che combina una prima sezione analogica con successivi stadi digitali, con l’obiettivo di offrire un suono sempre ottimale.
Il concetto alla base del Riverside è di offrire un’esperienza dinamica e naturale nella risposta, attraverso lo stadio analogico, ma con la flessibilità digitale per garantire una maggiore consistenza sonora. Il risultato è un overdrive in grado di garantire tutte le sfumature timbriche che solitamente si trovano nei cosiddetti sweet spot dei pedali classici. Il Riverside dispone di controlli semplici ma efficaci:
- Drive, da clean boost a overdrive corposo
- Level, per bilanciare il volume e non mandare in clipping la scheda audio
- Bass, Middle e Treble per un EQ completo
- Push Switch, per enfatizzare le medie frequenze
- Low/High Gain per scegliere tra due livelli di saturazione
- Favorite Switch, per richiamare un preset salvato
- Boost e EXP input, per controlli via footswith o per pedali di espressione
Il suono risulta sempre definito e gestibile, anche senza toccare troppo le impostazioni. Il clean boost è cristallino, mentre con il gain a metà, il timbro diventa cremoso e armonico, perfetto per blues, funk e rock. Alzando al massimo il gain e attivando il push delle medie, si entra in territori hard rock potenti con un sustain controllato che valorizza anche le chitarre più aggressive.


Crazy Tube Circuits Unobtanium
Il Crazy Tube Circuits Unobtanium è un doppio overdrive decisamente affascinante, pensato per catturare sfumature sonore difficili da raggiungere: quelle del Klon Centaur e degli amplificatori Dumble, in particolare i modelli Overdrive Special e Steel String Singer.
Il nome “Unobtanium” non è casuale e deriva dall’idea di racchiudere in un unico pedale due circuiti leggendari e quasi inottenibili per la maggior parte dei chitarristi. Da un lato, quindi, è presente la sezione Klon-inspired, dall’altra una parte dedicata all’universo Dumble. Il risultato è un pedale versatile, musicale e ispirato, capace di offrire una gamma ampia di timbri, dal clean boost ad una saturazione più articolata.
La sezione Klon è costruita con cura e suona veramente bene. Ci sono tre controlli classici - Gain, Volume e Treble - e uno switch per scegliere la modalità Stock (più fedele all’originale) e Mod, che aggiunge un po’ di gain. E’ anche presente la possibilità di scegliere il true bypass oppure un buffer.
Il suono che si ottiene è trasparente, definito e con un boost sulle medie più aperto rispetto ad un Tube Screamer. Il Gain è regolabile e ciò consente al pedale di essere utilizzato sia come clean boost che come overdrive vero e proprio.
La vera sorpresa dell’Unobtanium è la parte dedicata al Dumble. Con lo switch a led si possono scegliere le due modalità amp: Steel String Singer, per suoni puliti e scolpiti, e Overdrive Special, per timbri più saturi, dinamici e tipici di chitarristi come Robben Ford e John Mayer.
I controlli sono semplici ma efficaci: Gain, Volume, Tone ed Enphasis. Quest’ultimo regola l’intervento delle basse e la quantità di presenza prima che il segnale venga distorto, rendendo il suono più “tight” e definito. Il pedale è progettato per essere usato direttamente nell’input dell’amplificatore, senza necessità di passare dal return o da una IR.
Nel lato Clean, si ottiene un suono pulito, armonico e perfetto come base per un boost oppure un altro overdrive. Nel lato Overdrive, invece, si entra pienamente in territorio Dumble, con un suono compresso al punto giusto, ricco di sustain ma sempre controllabile.


Beetronics Royal Jelly
Il Royal Jelly di Beetronics è un pedale che mixa alla perfezione creatività, suono vintage e design fuori dagli schemi. A differenza di altri pedali, siamo in territorio più sperimentale.
Il Royal Jelly è un dual-channel che combina due circuiti - overdrive e fuzz - che possono essere fusi a piacere attraverso un controllo di blend centrale. I due canali si chiamano Queen e King e possono essere usati separatamente oppure miscelati. Oltre al blend, il Royal Jelly offre una serie di controlli molto interessanti:
- “Buzz”: aggiunge ulteriore gain al fuzz.
- “Honey”: è il controllo di gain dell’overdrive (che ha comunque un carattere ruvido e ricco di armoniche, quasi fuzzoso di suo).
- EQ a due bande: bassi e alti, estremamente efficaci e musicali.
- Dry Mix: permette di dosare il segnale diretto della chitarra. Puoi arrivare ad avere 100% dry (senza alcun effetto) o 100% wet. Una funzione pensata anche per bassisti o produttori che vogliono un suono più definito e articolato.
Nel Royal Jelly è presente anche un loop effetti interni attraverso cui è possibile inseriri altri pedali tra i due circuiti come un delay tra overdrive e fuzz. In più, c’è anche un footswitch esterno per passare dal canale Queen e King, o viceversa.
Dal punto di vista sonoro, il Royal Jelly ha un’identità molto precisa. L’overdrive ha sfumature “fuzzose”, con un attacco morbido e armoniche complesse. Non si tratta sicuramente di un pedale plug-and-play ma di uno strumento che permette di esplorare nuovi mondi timbrici.


Conclusioni
I pedali overdrive doppi rappresentano una categoria spesso sottovalutata, ma in realtà fondamentale per chi cerca espressività e flessibilità timbrica. Come abbiamo visto, ogni pedale testato ha una personalità precisa: dal carattere classico e controllabile del Wampler Pantheon, alla versatilità moderna dello Strymon Riverside, fino alle raffinate emulazioni boutique del Crazy Tube Circuits Unobtanium e alla creatività fuori dagli schemi del Beetronics Royal Jelly.
Non esiste un “migliore in assoluto”, ma piuttosto il più adatto al proprio stile e al proprio setup. Questi strumenti sono ideali non solo per scolpire suoni articolati e dinamici, ma anche per comprendere meglio cosa rende “vivo” un suono analogico. La possibilità di combinare canali, sperimentare routing e regolare in modo fine il clipping apre scenari sonori impensabili con pedali singoli.