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Les Paul Economiche a Confronto: Qual è la Migliore Sotto i € 600

Il mercato continua ad offrire proposte interessanti tra le chitarre elettriche tipo Les Paul nella fascia dei 600 euro, strumenti perfetti per chi è alla ricerca di un’opzione valida, versatile e dal look “single cut”. L’obiettivo di questa guida è confrontare modelli simili per prezzo e configurazione, suonabilità, qualità costruttiva, pickup, suono in clean e distorto e, naturalmente, il rapporto qualità/prezzo.
Alcuni nomi sono ormai ben conosciuti, altri rappresentano nuove scelte molto chiacchierate nel panorama delle elettriche economiche. Quale Les Paul economica merita davvero attenzione nel 2025?
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Qual è la miglior Les Paul economica del 2025?
Epiphone Les Paul Standard 50s – Il feeling più Gibson
La prima chitarra in esame è la Epiphone Les Paul 1950s, l’unica dotata di gig bag inclusa: un dettaglio non da poco nella fascia di prezzo appena sopra di 600 €. Dal punto di vista costruttivo, questa Epiphone ripropone fedelmente la configurazione classica Les Paul: corpo in mogano, top in acero, manico incollato in mogano e tastiera in alloro.
Le meccaniche sono quelle vintage a tulipano, coerenti con l’estetica anni '50 a cui si ispira il modello. Il feeling generale al manico è decisamente old school, pensato per chi apprezza le geometrie tradizionali Gibson-style.
Il comparto pickup è affidato agli Epiphone ProBucker, tra i più convincenti dell’intero confronto: versatili, dinamici e ben bilanciati sia sui clean che su suoni saturi. Come per molti strumenti in questa fascia di prezzo, il setup non è perfetto: alcune regolazioni sarebbero auspicabili, come un intervento sui tasti (leggermente alti in alcuni punti) e una leggera limatura ai bordi, che risultano appena ruvidi al tocco
Nonostante queste imperfezioni, la suonabilità complessiva è più che soddisfacente: l’action è comoda, il feeling è vintage ma non eccessivamente ostico, e lo strumento risponde bene sotto le dita. Anche con una semplice lubrificazione della tastiera e qualche cura minima, si ottiene un’esperienza di livello superiore.
L’impressione generale è quella di uno strumento solido, ispirante e con una voce propria. In breve: non è una Gibson Custom Shop, ma riesce a catturarne l’essenza, offrendo un ottimo compromesso tra timbro, look e affidabilità, soprattutto in considerazione del prezzo.


Sire Larry Carlton L7 – La regina del rapporto qualità-prezzo
La Sire Larry Carlton L7 è la chitarra più economica del confronto ma, paradossalmente, anche una delle più convincenti sotto molti punti di vista. La L7 si distingue per un’impostazione più moderna rispetto a una Epiphone Les Paul Standard: il manico presenta uno smusso ergonomico per un miglior accesso ai tasti alti, e le meccaniche autobloccanti aumentano la stabilità dell’accordatura.
Il body è in mogano con top in acero, mentre la tastiera è in ebano, dettaglio raro in questa fascia di prezzo. Anche la verniciatura satinata e i tasti più grandi (quasi come dei jumbo) conferiscono uno stile più attuale e reattivo. La suonabilità è immediata e confortevole, con un feeling che strizza l’occhio alle esigenze del chitarrista moderno.
Dal punto di vista sonoro, la Larry Carlton L7 si comporta in maniera sorprendente. I pickup offrono una buona articolazione sia in clean che in overdrive, con un attacco definito e un buon sustain. Anche sotto gain più spinti, mantiene chiarezza e presenza, mostrando un comportamento quasi da custom shop entry-level.
La Sire L7 si dimostra probabilmente lo strumento col miglior rapporto qualità/prezzo tra i modelli a confronto. La sensazione generale è quella di uno strumento professionale, pronto per live o registrazioni.


ESP LTD EC-256 – Aggressiva ma troppo scura
Nel confronto tra chitarre single cut intorno ai 600 euro, la ESP LTD EC-256 rappresenta l’opzione più orientata verso generi moderni e aggressivi. Pur non essendo il modello di punta della gamma LTD (come la più costosa EC-1000), questa chitarra mantiene un carattere deciso e un’impostazione progettuale che guarda a chitarristi rock e metal.
Realizzata in mogano con top in acero fiammato, la EC-256 è costruita in Indonesia e presenta una tastiera in jatoba. Il manico è molto sottile, con un profilo che ricorda lo Slim Taper 60s di casa Gibson, e tasti alti che favoriscono uno stile shred. A differenza della Sire L7, il giunto manico-corpo non è smussato in modo marcato, restando più vicino a una costruzione tradizionale. Tuttavia, il feeling è comunque comodo grazie alla sezione sottile del manico, pensata per velocità e controllo.
Tra i dettagli utili spiccano i tre potenziometri e la funzione push-pull per lo split dei pickup, che permette di ottenere sonorità single coil nei contesti in cui serve maggiore brillantezza.
La LTD EC-256 è equipaggiata con humbucker più scuri e potenti rispetto agli altri modelli del confronto. Il clean è saturo e spinge al limite del crunch già con volumi contenuti, rendendola ideale per generi più spinti. I suoni sono mediosi, compatti, con più spinta nei riff pesanti. Lo split dei pickup migliora la versatilità in contesti arpeggiati o più dinamici, ma la chitarra mantiene un DNA prevalentemente moderno e aggressivo.
Con suoni Marshall-style e overdrive importanti, la EC-256 trova la sua dimensione naturale: i pickup cominciano a dare il meglio quando si entra in territori hard rock e metal leggero. Tuttavia, nei contesti più bluesy o vintage, tende a suonare meno ariosa e meno espressiva rispetto ad altre single cut dal carattere più tradizionale.
La ESP LTD EC-256 resta una scelta valida per chi cerca una Les Paul-style con approccio moderno, suonabilità veloce e pickup adatti a generi spinti. Non ha meccaniche autobloccanti né una costruzione particolarmente raffinata, ma compensa con un suono compatto, aggressivo e coerente col proprio target.


Tokai ALS48 – Liuteria curata, pickup discutibili
Quando si parla di alternative alla Gibson Les Paul, il nome Tokai viene evocato spesso da chitarristi esigenti e nostalgici del suono vintage. La Tokai ALS55, in particolare, è uno dei modelli più citati nella fascia media grazie al suo look classico, alla buona reputazione del marchio e all’attenzione alla costruzione. Ma come si comporta realmente se messa a confronto con Epiphone, LTD e Sire?
A prima vista, la Tokai ALS55 colpisce per l’aspetto elegante, con una finitura classica e meccaniche vintage. La costruzione è solida: il corpo è in mogano, mentre la tastiera è in jatoba, come su LTD EC-256. I tasti sono ben posati e da un punto di vista liuteristico la chitarra appare rifinita con cura.
Un dettaglio però sorprende: il manico è in acero, una scelta inusuale per una Les Paul-style, che solitamente adotta mogano per uniformità timbrica. Tokai non è nuova a soluzioni simili, come nel caso delle Gibson Tribute, ma chi cerca un feeling “Gibson al 100%” potrebbe percepire una certa dissonanza estetica o sonora.
Nonostante l’impostazione vintage, i pickup risultano i meno vivaci dell’intero confronto. In clean sono abbastanza neutri, quasi spenti, e in distorto tendono a “frenare” la spinta dell’ampli, dando la sensazione che lo strumento voglia esprimersi di più, ma venga trattenuto. È un peccato, perché la base c’è: la chitarra è intonata, ben costruita, con buona risonanza acustica, e risponde bene con gain medio-alto, che ne migliora la dinamica.
Il manico della Tokai ALS55 offre un feeling più “duro” rispetto alla Sire, e l’action – pur corretta – trasmette un senso di rigidità che non rende lo strumento subito confortevole. Tuttavia, per chi cerca una Les Paul old school, con leggera resistenza e risposta più fisica, questa Tokai può risultare la più vicina all’esperienza Gibson.


Qual è la miglior Les Paul entry-level?
Dopo aver analizzato nel dettaglio Epiphone Les Paul Standard, Sire L7, ESP LTD EC-256 e Tokai ALS55, possiamo tracciare un quadro chiaro dei punti di forza e dei compromessi di ciascuna. L’obiettivo era trovare la miglior chitarra Les Paul sotto i 600 €, valutando costruzione, suono, feeling e versatilità:
- La Sire L7 emerge come la più moderna e versatile, grazie a una costruzione solida, suono potente e pickup coil-splittabili. Il feeling è immediato, il manico è comodo e l’elettronica la rende adatta a un’ampia varietà di generi. È la chitarra che convince di più nel rapporto qualità/prezzo, pur con una voce meno “vintage”.
- La Tokai ALS55 è la più fedele allo spirito Les Paul per estetica e suono, ma è leggermente penalizzata da un set di pickup spenti e da un manico in acero, poco ortodosso per questo stile. Richiede un po’ di lavoro sul setup e sulle elettroniche per esprimersi al meglio.
- La LTD EC-256 rappresenta un ottimo compromesso per chi vuole una Les Paul moderna ma aggressiva, con manico veloce e suono corposo. Ottima nei generi rock e metal, meno indicata per i puristi.
- L’Epiphone Standard infine si piazza come la più bilanciata, con suono riconoscibile, costruzione onesta e una timbrica ben centrata. Perfetta per chi cerca un approccio classico senza sorprese, anche se meno entusiasmante rispetto alle concorrenti più grintose.
La Sire L7 vince il confronto per facilità d’uso, definizione sonora e versatilità, mentre chi cerca un’esperienza più “Gibson” potrebbe preferire Tokai o Epiphone. La LTD, invece, si rivolge a chitarristi che cercano spinta e aggressività con look alternativo.
Conclusioni
In un mercato sempre più ricco di alternative, scegliere una Les Paul economica sotto i 600 € significa valutare con attenzione ogni dettaglio. Questo confronto ha messo in luce differenze significative tra modelli che, pur simili nel prezzo, rispondono a esigenze diverse
La Sire L7 ha sorpreso per qualità costruttiva, modernità e rapporto qualità/prezzo, rivelandosi la scelta ideale per chi cerca versatilità e performance. La Tokai ALS55, invece, si rivolge ai puristi del vintage, con un’estetica raffinata e un feeling più tradizionale, anche se limitata da pickup sottotono.
La LTD EC-256 si conferma perfetta per i generi più spinti, con suoni scuri e dinamici, mentre l’Epiphone Standard rimane la soluzione più equilibrata e rassicurante per chi desidera un’esperienza Gibson-like senza sorprese. In definitiva, ogni modello ha una personalità ben definita: la scelta migliore dipenderà da stile, gusti e aspettative del singolo chitarrista.








