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JCM900 Studio vs DSL20: Due Valvolari Marshall a Confronto

Il Marshall Studio JCM900 fa parte della fortunata serie Studio di Marshall, una linea che negli ultimi anni i chitarristi hanno apprezzato tantissimo per il suo equilibrio tra compattezza, potenza e qualità sonora. Sono ampli pensati per un uso domestico ma che sanno farsi valere anche in sala prove o dal vivo. Se sei alla ricerca di un amplificatore valvolare compatto, ben costruito e con un’estetica che ricorda i grandi classici, dovresti dare un’occhiata a questa serie.
Con il JCM900 Studio, Marshall ha deciso di ampliare ancora la famiglia, puntando su un modello che, però, ha ricevuto un’accoglienza piuttosto fredda. Perché? Le ragioni principali sono due: da un lato, il JCM900 originale è sempre rimasto un po’ in ombra rispetto al più celebre JCM800; dall’altro, questa versione Studio ha un prezzo decisamente più alto rispetto agli altri modelli della serie, senza che ci sia un motivo evidente a giustificarlo.
Nella guida che stai per leggere, abbiamo deciso di metterlo a confronto diretto con il DSL20, un altro amplificatore Marshall, molto apprezzato per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo. Inoltre, anche se appartiene ad una fascia di prezzo inferiore, il DSL20 condivide alcuni tratti del JCM900 Studio. Ma quanto cambia realmente in termini di suono?
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Marshall JCM900 Studio: caratteristiche, suono e prezzo
Se conosci già la versione originale del JCM900, questa variante in formato Studio ti risulterà familiare: si tratta di una miniaturizzazione fedele, con lo stesso spirito e impostazioni. Il JCM900 Studio prevede due canali, A e B, ciascuno dotato di controllo separato per volume e riverbero.
La sezione di equalizzazione è quella classica Marshall, con controlli di bassi, medi, alti e presence, più due controlli di gain indipendenti per ciascun canale. La presenza del gain sul canale pulito permette di spingere il suono fino ad un bel crunch dinamico, semplicemente alzando il volume del gain stesso.
Sul retro dell’ampli è presente una levetta per selezionare tre livelli di potenza, perfetta per passare dall’utilizzo casalingo a situazioni live o in sala prove. Non mancano l’FX Loop e l’uscita per la registrazione.
Dal punto di vista del suono, il canale A offre un suono trasparente. Ma quando si spinge sul gain, il carattere dell’ampli cambia radicalmente: emerge un crunch pieno, reattivo e godibile. Aumentando il volume, la saturazione cresce in modo naturale e armonico.
Provando diverse combinazioni di gain e volume, anche con reverbero disattivato e presence alzato, si possono ottenere suoni più secchi, rock e brillanti. Portando il gain al limite del breakup, il JCM900 Studio risponde bene alla dinamica della chitarra, permettendo di gestire la saturazione direttamente con il tocco o con il potenziometro del volume.
Il vero protagonista del JCM900 Studio è il canale B che propone una distorsione satura, potente con ottimo sustain e attacco. Spingendo il gain oltre, si entra in territorio “high-gain moderno”, anche se qui emergono i limiti di un ampli da 20 watt con le frequenze basse che mancano un po’.


DSL20: un piccolo Marshall con grande carattere
Come si comporta il DSL20 a confronto? Innanzitutto, anche questo ampli ha a disposizione un canale gain dedicato per il pulito che permette di spingerlo per ottenere un crunch naturale. Alzando il gain e il volume a valori importanti, il canale clean del DSL20 comincia a saturare ma non arriva al livello di crunch dinamico del JCM900 Studio.
Il suono resta più controllato e la timbrica aperta lo rende anche molto piacevole da suonare, specialmente con il pickup al manico, attraverso cui assume una sfumatura blues. Il riverbero, però, è un po’ più limitato rispetto a quello del JCM900 Studio. Non ha la stessa profondità o versatilità, risultando più sottile e meno coinvolgente.
Passando al canale distorto, l’ampli cambia decisamente faccia. Il suono è pieno, spinto e moderno e, rispetto al JCM900, il DSL20 mostra subito un’anima più aggressivo, con un carattere che strizza l’occhio al metal.
Portando la chitarra in Drop D e alzando leggermente la presence, il suono si compatta e diventa perfetto per riff moderni e palm mute precisi. Con quesat configurazione, il suono del DSL20 è metal moderno puro, con una timbrica meno “marshalliana”.
Un altro aspetto che emerge subito toccando i controlli dell’ampli è la differenza nella qualità costruttiva. I potenziometri del DSL20 risultano più leggeri, meno resistenti al tocco e, in linea generale, l’impressione è quella di una qualità più economica, in linea con il suo prezzo inferiore.


Quale scegliere tra Marshall JCM900 e DSL20?
Il Marshall JCM900 Studio si conferma un ottimo amplificatore: ben costruito, curato nei dettagli, con una voce rock autentica e una buona versatilità timbrica, specialmente grazie alla gestione indipendente dei due canali e alla presenza di un riverbero interno convincente. Per chi cerca un Marshall dal carattere deciso, ma anche con qualche sfumatura in più rispetto ai classici one-trick-pony, questo modello è sicuramente una scelta interessante.
Ma la vera sorpresa è il DSL20. Con un prezzo nettamente inferiore, riesce non solo a difendersi, ma in certi contesti addirittura a mettere in ombra il JCM900, soprattutto sul fronte della distorsione. Il suo canale high-gain moderno, potente e definito lo rende una scelta fenomenale per chi suona metal o hard rock contemporaneo, e non vuole spendere una fortuna.


Conclusioni
Il Marshall JCM900 Studio è un ampli valvolare compatto, versatile e rifinito, pensato per chi cerca il classico suono rock Marshall con qualche sfumatura in più. Tuttavia, il DSL20 sorprende per la sua capacità di reggere il confronto, offrendo un distorto moderno, aggressivo e convincente, a un prezzo molto più accessibile. Se il JCM900 punta sull’eleganza costruttiva e sulla fedeltà al passato, il DSL20 dimostra che anche con un budget contenuto si può ottenere un suono potente e definito. Due filosofie diverse, entrambe valide: la scelta dipende dal tuo stile e dalle tue esigenze.