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Guide all'Acquisto di Redazione | 15-01-2025

Gibson Les Paul: Come è Cambiato il Suono dal 1952 a Oggi

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Gibson Les Paul: Come è Cambiato il Suono dal 1952 a Oggi

Oggigiorno, le versioni della “Les Paul” sono praticamente infinite, al punto che è difficile quantificarle con precisione. Dal 1952 fino ai giorni nostri, Gibson si è impegnata nella produzione di un numero importante di modelli, passando da una produzione standardizzata fino ad arrivare al Custom Shop.

Nelle prossime righe di questa guida, abbiamo deciso di realizzare un breve excursus nei 70 anni di storia di questo leggendario strumento, cercando di capire come è evoluto e quali sviluppi ha subito fino ai giorni nostri. 

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L’origine della Les Paul: il genio dietro il nome e il suono iconico 

Nel 1952, Les Paul non era solamente il nome di uno strumento, ma anche quello di un grande musicista e inventore, famoso già all’epoca per le sue numerose creazioni. Les Paul, infatti, non si limitò solamente a dare il nome alla chitarra, ma contribuì attivamente alla sua progettazione, portando alla nascita di un modello che, prima di lui, Gibson non aveva mai voluto produrre. 

Il modello del 1952 non era solo uno strumento ma una vera rivoluzione. Con il corpo in mogano, la tastiera in palissandro e i pickup P90, offriva un suono grosso e potente, ciononostante molto diverso da quello che avrebbe ottenuto con gli humbucker. Infatti, ii P90 dei primi modelli, generavano un suono single-coil ma particolarmente corposo. 

L’evoluzione del suono: dalle semiacustiche ai P90 

Negli anni ‘50, non era ancora così comune preferire suoni aggressivi con pickup potenti, come avviene al giorno d’oggi. L’obiettivo di Gibson era cercare un timbro che fosse un’alternativa a quello più brillante e leggero di Telecaster e Stratocaster di Fender. Nacque così l’idea di creare una chitarra con una sonorità più corposa, ispirata alle semiacustiche Gibson, ma con una forma e un sound che potesse competere con Fender. 

Il risultato fu un suono più pieno, grazie ai legni utilizzati come mogano per il corpo e palissandro per la tastiera, e ai celebri pickup P90. 

Questi ultimi, infatti, offrivano un suono unico: pur essendo dei single coil, garantivano un sound più grosso e dinamico, perfetto per chi desiderava un attacco brillante ma con maggiore profondità. 

Nel corso del tempo, la Les Paul ha continuato ad evolversi, ma i P90 rimangono un punto di riferimento per molti chitarristi in quanto offrono una vera e propria via di mezzo tra il “twang” di un single coil e la “ciccia” di un humbucker

Inoltre, anche se oggi siamo abituati a vedere il ponte Tune-o-matic sulle Les Paul, i primi modelli utilizzavano un ponte Wraparound, più semplice ma comunque efficace. Questa soluzione, tuttavia, consentiva di ottenere una regolazione delle ottave meno precisa rispetto ai modelli successivi, non impedendo allo strumento di esprimere il suo massimo potenziale considerando la qualità complessiva della costruzione. 

Dalla Les Paul alla SG: il cambiamento del 1961

Il 1957 fu l’anno in cui Gibson introdusse gli humbucker, segnando una vera e propria svolta nella storia della Les Paul. Da quel momenti in poi, infatti, i P90 furono progressivamente sostituiti e la Les Paul con questi pickup non fu prodotta per diversi anni, fino al ritorno della Deluxe nel 1968. 

Tuttavia, nel 1961, Gibson decise di interrompere la produzione della Les Paul lanciando la SG, che inizialmente portava anch’essa il nome di “Les Paul”, sottolineando una sorta di continuità con il modello precedente. Tuttavia, lo stesso Les Paul non approvò il progetto e chiese che il suo nome venisse rimosso. 

La SG, con il suo corpo sottile e con il suono potente, divenne in poco tempo uno degli strumenti più amati dei musicisti di quell’epoca. Grazie alla sua semplicità e versatilità - due controlli di volume, due di tono e un sound “dritto” - la SG conquistò il mercato e trovò presto una sua identità. 

La Les Paul Modern del 2024: 70 anni di evoluzione 

La Les Paul Modern rappresenta un concreto passo in avanti rispetto ai modelli storici di Gibson, con nuove caratteristiche che ne migliorano il comfort e la versatilità. Questo strumento si ispira ai modelli iconici della fine degli anni ‘50, come le famose Les Paul ‘58 e ‘59, e offre delle migliorie tecniche e funzionali. 

Tra le novità troviamo un sistema di wiring che è molto più complesso rispetto alle vecchie versioni. Il modello è dotato di pickup Burstbucker Pro e Pro Plus, integrati da una funzionalità che consente loro di essere splittati per ottenere delle sonorità più simili a quelle dei P90

Invece, il ponte Tune-o-matic consente una gestione più precisa delle ottave, garantendo che la chitarra rimanga intonata in qualsiasi condizione. Da sottolineare anche il manico con la sua scala di 24,75’’ che, insieme al radius compound, rendono questo strumento davvero molto comodo da suonare. 

Tra le caratteristiche più moderne di questa Les Paul c’è la possibilità di tirare su i potenziometri per attivare il bypass, per inviare il segnale del pickup direttamente all’uscita senza passare attraverso i controlli di tono e volume, per ottenere un suono ancora più potente. 

A differenza della Les Paul 1954, il modello Modern presenta un corpo sagomato nella parte posteriore per dare un accesso più agevole agli ultimi tasti. Le meccaniche autobloccanti sono un altro miglioramento moderno che è molto apprezzato dai chitarristi alla ricerca di un’accordatura più stabile. 

Conclusioni

La Les Paul ha attraversato decenni di evoluzione, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento alle plurali esigenze dei chitarristi. Da modello rivoluzionario negli anni ‘50 a strumento iconico in tutto il mondo, la Les Paul ha mantenuto il suo status grazie al suo suono divenuto leggendario e agli aggiornamenti tecnici di cui è stato oggetto. 

La Les Paul Modern 2024 è il culmine di questa evoluzione in quanto offre miglioramenti in termini di comfort, versatilità e suono, senza mai perdere l’anima dello strumento. Che si tratti di rock, blues, jazz, questa chitarra rimane un punto di riferimento per milioni di chitarristi in tutto il mondo. 

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