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Reactive Loadbox a confronto: Torpedo Captor X vs Waza Tube Amp Expander Core

Tra gli investimenti più significativi per uno studio di registrazione, soprattutto in ambito chitarristico, la Reactive Loadbox rappresenta una svolta concreta. È uno di quegli strumenti che ridefiniscono radicalmente l’approccio al lavoro con amplificatori valvolari, rendendo l’esperienza più efficiente, flessibile e creativa. Modelli come la Universal Audio OX sono diventati indispensabili per chi desidera ottenere registrazioni di alta qualità senza le limitazioni imposte dal volume o dalla microfonazione tradizionale.
In passato, registrare con un ampli valvolare significava affrontare una serie di ostacoli: orari vincolanti, difficoltà tecniche nella gestione dei microfoni e la necessità di disporre di attrezzature avanzate. Le Loadbox reattive hanno eliminato buona parte di questi problemi, consentendo di suonare liberamente a qualsiasi volume e di inviare direttamente alla scheda audio un segnale di qualità da studio.
L’efficienza, unita alla possibilità di preservare il carattere analogico dell’amplificatore, ha reso questi dispositivi un punto di riferimento per chitarristi, tecnici del suono e content creator di ogni livello. Ma su quali reactive loadbox puntare?
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Reactive Loadbox: cos'è e a cosa serve
Le Reactive Loadbox rappresentano una delle innovazioni più importanti per chi lavora con amplificatori valvolari in contesti domestici o in studio. Questi dispositivi non solo consentono di collegare l’amplificatore a una cassa e ascoltarlo a volumi ridotti senza rinunciare alla saturazione delle valvole, ma permettono anche di registrare direttamente in scheda audio un segnale trattato come se fosse stato ripreso in uno studio professionale, con microfoni di altissimo livello e una catena audio impeccabile.
Il vantaggio è enorme: una qualità di registrazione eccellente, altrimenti irraggiungibile in ambienti casalinghi o in studi poco attrezzati. È per questo che unità come l’Universal Audio OX sono diventate dei veri punti di riferimento, capaci di restituire una resa sonora professionale e fedele al carattere dell’amplificatore. Tuttavia, questi dispositivi hanno sempre presentato due grandi limiti: prezzo elevato (spesso ben oltre i 1.000 €) e scarsa portabilità, essendo pensati esclusivamente per l’uso in studio.
Ed è proprio qui che entra in gioco il problema: una Reactive Loadbox non dovrebbe essere confinata allo studio. Il suo potenziale è enorme anche dal vivo, dove consente di utilizzare l’ampli valvolare alla sua massima espressione sonora senza disturbare il fonico o i compagni di band, fornendo al banco un segnale perfettamente microfonato, pronto da mixare, e al contempo offrendo un ascolto dalla propria cassa al volume desiderato.


Reactive loadbox a confronto
Per rispondere a queste esigenze, il mercato si è mosso, e la prima vera alternativa compatta e accessibile è arrivata da Two Notes con il lancio del Torpedo Captor X. Questo dispositivo è diventato rapidamente uno standard, anche grazie al suo prezzo contenuto, circa un terzo rispetto a marchi come Universal Audio o Boss. Piccolo, leggero, facile da trasportare, il Captor X è diventato l’alleato ideale per chitarristi che cercano una soluzione affidabile sia in casa che on stage.
Consapevole del successo del Captor X e delle richieste del mercato, Boss ha presentato al NAMM 2025 una novità molto attesa: il Waza Tube Amp Expander Core, una versione ridimensionata del famoso Expander, sia in termini di dimensioni che di prezzo (circa la metà rispetto al modello originale).
Pur non essendo piccolo quanto il Captor X, il Waza Core offre un set di funzionalità estremamente ampio ed è abbastanza compatto da poter essere usato anche fuori dallo studio. In pratica, risolve proprio quel problema di portabilità che affliggeva dispositivi come l’OX.
Two Notes Captor X: compatta, potente ed economica
Il Torpedo Captor X è senza dubbio una delle Loadbox più conosciute e diffuse tra i chitarristi. È sul mercato da diversi anni e molti musicisti hanno già avuto modo di testarlo o utilizzarlo.
Il principale vantaggio del Captor X è senza dubbio il rapporto qualità-prezzo. Tra tutte le Reactive Loadbox disponibili, è quella che offre più funzionalità a un prezzo accessibile. Consente di attenuare il segnale dell’amplificatore, di inviarlo alla scheda audio con diverse simulazioni di cabinet, e integra una gestione semplice ed efficace via app Bluetooth.
Altro grande punto a favore: la portabilità. Il Captor X è piccolo, leggero, robusto. Può essere riposto in una borsa per chitarra, si porta comodamente a prove e live ed è ideale per chi ha bisogno di una soluzione mobile e immediata.
Le dimensioni compatte, però, hanno anche un rovescio della medaglia. Quando collegato ad amplificatori potenti, il Captor X attiva una ventolina interna di raffreddamento che può diventare piuttosto rumorosa. In certi contesti silenziosi, questo può risultare fastidioso.
Un altro limite riguarda l’attenuatore integrato, che funziona solo a tre livelli fissi: piena potenza, attenuazione intermedia e attenuazione molto forte (quasi muta). In pratica, la flessibilità in termini di controllo del volume è piuttosto limitata rispetto ad altre soluzioni che offrono un range continuo. Infine, va fatta attenzione alla compatibilità: il Captor X non è universale, ma disponibile in versioni diverse a seconda dell’impedenza dell’amplificatore. Questo modello, ad esempio, è da 16 ohm. Chi ha ampli con uscite a 4 o 8 ohm dovrà acquistare una versione specifica.
Il Captor X include tre effetti integrati: equalizzatore, riverbero e doubler, pensati per migliorare la resa in registrazione. Va però chiarito che questi effetti non vengono inviati alla cassa: funzionano solo sull’uscita XLR verso la scheda audio.
Ciò significa che è possibile collegare l'amplificatore al Captor X senza cassa fisica e registrare direttamente, ma se si decide di usare comunque una cassa per l’ascolto, gli effetti interni non verranno riprodotti da essa.
Il Captor X fa esattamente quello che promette, e lo fa molto bene. Non è perfetto, ma resta una delle soluzioni più versatili, affidabili ed economiche sul mercato. Per molti chitarristi, rappresenta il primo vero ingresso nel mondo delle Reactive Loadbox, con una curva di apprendimento semplice e un’interfaccia intuitiva.


Boss Tube Amp Expander Core: l’ibrida intelligente
Il nuovo Waza Tube Amp Expander Core di Boss è una delle novità più attese del settore. La differenza più significativa rispetto al Captor X (e anche rispetto all’Universal Audio OX) è la presenza all’interno del Waza Core di un amplificatore di potenza a transistor da 30 watt. Il segnale proveniente da un amplificatore valvolare non viene semplicemente attenuato, ma completamente assorbito e successivamente riamplificato per essere inviato alla cassa.
Una delle funzionalità più utili del Waza Tube Amp Expander Core è l’attenuazione continua del volume di uscita, che permette un controllo estremamente preciso da 0 a 30 watt, senza i limiti imposti dagli step fissi presenti in altri modelli. A ciò si aggiunge un altro vantaggio non da poco: gli effetti integrati (riverbero, delay, doubler, EQ, ecc.) sono udibili anche dalla cassa, non solo dalla linea XLR. Questo è un game-changer per chi utilizza amplificatori vintage privi di FX Loop: si possono finalmente aggiungere effetti ambientali senza dover rinunciare all’ascolto fisico dell’ampli.
Per chi preferisce usare i propri effetti esterni, il Waza Core offre anche un FX Loop fisico post-power amp, il che apre possibilità creative estese sia dal vivo che in studio.
Un’altra chicca esclusiva del Waza Core è la possibilità di scegliere tra due curve di impedenza simulate: una curva “combo” e una “stack”, che riproducono rispettivamente il comportamento reattivo di una singola cassa e di un 4x12". Questa funzione è assente in tutte le altre loadbox concorrenti e consente di scolpire ancora meglio la risposta dinamica del proprio setup.
Il pannello frontale è dotato di tutto il necessario: uscita cuffie, selettore rig (fino a 10 preset memorizzabili), controlli di livello separati per speaker e line out, simulazione ambientale (Air Feel), oltre a una robusta connettività posteriore con uscite bilanciate stereo, loop effetti, MIDI In e porta USB-C per l’aggiornamento firmware e l’editor software.
Editor software: un’interfaccia datata ma funzionale
L’editor del Waza Core è lo stesso già visto in altri prodotti Boss (Katana incluso): non particolarmente moderno graficamente, ma molto funzionale. Si possono caricare fino a due IR contemporaneamente, scegliere posizione dei microfoni, ambienti, effetti e anche definire equalizzazioni separate per l’uscita cassa e per quella della scheda audio.
L’intera catena effetti è facilmente gestibile, con possibilità di disattivare singoli blocchi, aggiungere modulazioni e selezionare algoritmi classici come Plate, Room, Analog Delay e Digital Delay.
Collegando il Waza Core via USB-C al computer, può funzionare come una vera e propria scheda audio, ideale per chi non ha già un’interfaccia o vuole registrare rapidamente. Il suono in uscita è di livello professionale, perfettamente allineato agli standard delle unità top di gamma come l’OX di Universal Audio.
Una nota dolente, tuttavia, riguarda la gestione Bluetooth: esattamente come avviene per altri dispositivi Boss, anche qui l’accesso all’editor via smartphone richiede l’acquisto di un modulo Bluetooth opzionale (dal costo di circa 50 €), una scelta discutibile considerando che gran parte della concorrenza offre questa funzione integrata.


Conclusione
Il confronto tra Two Notes Captor X e Boss Waza Tube Amp Expander Core evidenzia due filosofie diverse, entrambe valide, ma adatte a esigenze leggermente differenti.
Il Captor X si conferma una scelta eccellente per chi desidera un sistema compatto, versatile e soprattutto in grado di gestire l’intera potenza dell’amplificatore. Ideale per ambienti live ad alto volume, offre simulazioni di cabinet di ottimo livello, è semplice da usare e ha un prezzo molto competitivo. Tuttavia, presenta alcuni limiti, come la gestione dell’attenuazione a soli tre livelli e l’incompatibilità con impedenze diverse da quella acquistata.
Dall’altra parte, il Waza Tube Amp Expander Core di Boss si distingue per un approccio più ampio e moderno. Integra un finale di potenza da 30W, che permette non solo di controllare il volume in modo continuo, ma anche di utilizzare gli effetti integrati – e persino un FX loop esterno – direttamente sulla cassa. Una caratteristica unica rispetto alla concorrenza. Inoltre, funziona come scheda audio, è compatibile con editor via USB e può diventare un power amp stand-alone per sistemi digitali come Kemper, Helix o pedaliere Boss, aprendo così a configurazioni ibride analogico-digitale.