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Ibanez a confronto: l'iconica Steve Vai JEM e la moderna RGD61ALA

Tra le chitarre più discusse ci sono sicuramente le Ibanez, strumenti in grado di far sognare qualsiasi chitarrista con le loro caratteristiche peculiari e suono unico. Nel confronto che stai per leggere, abbiamo deciso di analizzare due strumenti molto diversi tra di loro, per natura e per specifiche tecniche, ma che sono molto ambite. Da un lato c’è una chitarra baritona mentre, dall’altro, una chitarra con scalatura standard, ispirata ai modelli di Steve Vai.
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Ibanez JEM JR Steve Vai vs Ibanez RGD61ALA
Estetica
L’Ibanez JEM JR Steve Vai è iconica per il suo design, ispirato proprio ai modelli del celebre chitarrista. Parliamo di una versione che ha fatto la storia, con elementi distintivi come il famoso “handle” integrato, che la rende facilmente trasportabile: un dettaglio non solo funzionale ma anche altamente riconoscibile.
L’estetica complessiva strizza l’occhio ai modelli Strato Style, arricchiti da decorazioni e dettagli come il floral pattern, amatissimo dai fan. Il colore bianco “Artic White” della paletta si distingue dal resto del corpo, creando un contrasto che non lascia indifferenti.
L’Ibanez RGD61ALA, invece, si distingue per il binding esteso e per lo svaso sul corpo, che lascia intravedere il legno sottostante. Questo dettaglio, insieme alla finitura impeccabile del retro del manico, conferisce allo strumento un’estetica ricercata. I pickup Fluence si integrano perfettamente nel design. Il ponte e la colorazione sono altri punti di forza che aggiungono alla chitarra un tocco moderno ed equilibrato.


Costruzione
L’Ibanez Steve Vai si caratterizza da una configurazione elettronica classica ma efficace: cinque posizioni, un volume e un unico tono che controlla tutti i pickup. La configurazione HSH offre una buona versatilità sonora e i pickup ricordano la resa dei DiMarzio, conferendo personalità allo strumento.
Dal punto di vista della costruzione, la JEM è realizzata in meranti, un legno simile al mogano, ideale per strumenti di fascia media. Il ponte è un Floyd Rose Ibanez, mentre il manico è ben rifinito, soprattutto sui tasti.
La baritona è caratterizzata da un’estetica e da una costruzione di alto livello con il corpo realizzato in frassino, un legno che contribuisce ad una risonanza piena e ricca. La cura nei dettagli si riflette anche sul retro del manico, rifinito con grande precisione e comodità. Tuttavia, il peso elevato, dovuto alle maggiori dimensioni dello strumento, potrebbe rappresentare un ostacolo per alcuni musicisti.


Suono
Dal punto di vista sonoro, l’Ibanez Steve Vai non presenta il carattere distintivo che ci si aspetterebbe da uno strumento ispirato al leggendario chitarrista. Sebbene l’estetica richiami quel mondo, il suono risulta meno incisivo e i puliti, pur gradevoli, mancano di personalità. In modalità distorta la situazione migliora con lo strumento che sembra essere più a suo agio e con una risposta più adatta a stili aggressivi.
Le posizioni intermedie offrono qualche sfumatura interessante, anche se il suono rimane un po’ “nasale”, limitandone la versatilità. Nel complesso, il timbro rimane limitato, adatto per ritmiche semplici ma meno convincente per gli assoli.
La chitarra elettrica baritona, invece, è progettata per accedere ad un range sonoro completamente diverso, con accordature basse che ne amplificano la profondità e il carattere del suono. In distorto, i pickup Fishman Fluence offrono una risposta chiara e focalizzata; sui puliti, la baritona si difende bene con toni caldi e avvolgenti, perfetti per arpeggi e assoli ricchi di riverbero. L'aggiunta delle meccaniche autobloccanti garantisce una stabilità dell'accordatura, aspetto fondamentale per uno strumento accordato così in basso.


Suonabilità
Il modello ispirato a Steve Vai è davvero piacevole da suonare e il manico, pur essendo sottile e leggero, riesce a garantire un buon equilibrio. Un aspetto da sottolineare è la disposizione dei controlli: la posizione dello switch e dei potenziometri è ispirata ai modelli Petrucci, risultando pratica e funzionale. Ciò impedisce di attivarli accidentalmente durante l’esecuzione. L’aggiunta del push-pull per lo split dei pickup amplia ulteriormente le possibilità sonore di questo strumento.
L’Ibanez RGD61ALA è altrettanto comoda ma presenta un elemento differente: il Floyd Rose. Questo tipo di ponte potrebbe essere un ostacolo alla suonabilità in quanto è facile toccarlo involontariamente, causando scordature. Tuttavia, per chi ama il Floyd Rose e ne fa un uso costante, questa aggiunta è sicuramente un elemento positivo.


Rapporto qualità/prezzo
Passiamo ora alla valutazione del rapporto qualità/prezzo, un elemento fondamentale per chiunque stia considerando l'acquisto di una chitarra. Il modello “Steve Vai” rappresenta un’opzione valida per la fascia di prezzo in cui si colloca, con una costruzione solida, manico ben rifinito e un’intonazione adeguata. Pur con qualche compromesso, è uno strumento ben fatto per il prezzo richiesto.
La baritona si posiziona in una fascia di prezzo superiore, giustificata pienamente da una qualità costruttiva migliore. Il manico è eccellente e l’attenzione ai dettagli è evidente in ogni parte dello strumento. Le baritone, per loro natura, tendono a essere più costose, ma questo modello riesce a mantenere un equilibrio ottimale tra costo e resa.


Conclusioni
Il confronto tra le due chitarre Ibanez dimostra come ogni modello abbia dei punti di forza, pensati per soddisfare esigenze diverse. L'Ibanez Steve Vai, con il suo design iconico e la versatilità sonora, si rivela una scelta interessante per chi cerca uno strumento funzionale e accessibile, nonostante qualche limite nei puliti e nel carattere sonoro complessivo.
Dall’altro lato, la Ibanez RGD61ALA baritona si posiziona su un livello superiore, sia in termini di costruzione che di resa sonora. Il corpo in frassino, i pickup Fishman Fluence e le meccaniche autobloccanti offrono una combinazione perfetta di stabilità, profondità e precisione. Nel complesso, si tratta di uno strumento più indicato per generi più aggressivi.