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Chitarre Elettriche Relic: Significato, Storia e Finiture. Le Ami o le Odi?

O lo ami, o lo odi. Stiamo parlando del relic, quel processo di invecchiamento artificiale che da più di qualche anno è ormai diventato molto di moda. Si tratta di uno degli argomenti più divisi nel settore della chitarra elettrica, quasi quanto l’eterna sfida tra analogico e digitale.
Ma, alla fine dei conti, vale la pena rivolgersi ad una chitarra elettrica relic? Oppure è soltanto un eccessivo spreco di denaro? Il nostro obiettivo è quello di fornirti una panoramica di questo mondo e di trarre, insieme a te, delle conclusioni. Il tutto, aiutandoci con un paio di chitarre d’eccezione. Vuoi scoprire quali? Continua a leggere la guida oppure guarda il video completo:
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Chitarre elettriche Relic: significato e definizione
Le chitarre elettriche relic sono la moda del momento. Sono strumenti che presentano graffi, segni di usura e vernice rovinata anche se sono nuovi di zecca. Per “finitura relic”, quindi, si intende un processo di invecchiamento che varia in base al risultato che si vuole ottenere. Ad esempio, alcune chitarre prevedono segni di scolorimento, hardware arrugginito, battipenna ingialliti. Tuttavia, ciascuno di questi elementi non è veramente vintage: è appena uscito dal processo di produzione.
In ogni caso, le chitarre relic sono caratterizzate anche da uno strato protettivo di vernice nitrocellulosica che aiuta ad ottenere l’effetto invecchiato che si desidera. Infine, alcune delle chitarre relic più famose appartengono al Custom Shop di Fender, anche se ci sono tanti altri brand che hanno abbracciato questo trend, producendo strumentazione appartenente ad ogni fascia di prezzo.
Chitarre Elettriche Relic: due esemplari da analizzare
Per comprendere al meglio la categoria di chitarre elettriche relic, abbiamo preso in considerazione due modelli di Fender Custom Shop, uno del ‘55 e uno del ‘63. Si tratta di due chitarre incredibili che presentano caratteristiche diverse in termini di costruzione, legni, testi, ponte, pickup e, soprattutto, finitura.
La Fender Vintage Custom ‘55 si presenta con una finitura che Fender definisce Time Capsule e con meccaniche e ponte Closet Classic. Questi termini dovrebbero definire uno strumento che è stato acquistato nel ‘55 e, di fatto, praticamente mai utilizzato. Inoltre, la presenza della vernice No Buff Nos (New Old Stock) Flash Coat, indica la presenza di uno strumento nuovo realizzato con materiali e procedure d’epoca. In definitiva, quindi, questa chitarra dovrebbe dare la sensazione di avere tra le mani un vero e proprio strumento acquistato nel ‘55.
La Fender Custom Shop ‘61, invece, ha una finitura molto particolare: sembra quasi che lo strumento abbia avuto in origine una verniciatura sunburst, per poi essere modificata con una finitura “vintage white”. Su questo modello, oltre alla vernice “rovinata”, ci sono anche ponte e meccaniche invecchiati. Anche il manico, le plastiche e il battipenna sembrano conosciuto il passare del tempo.


Relic: è soltanto una moda?
Arrivato a questo punto, potrai chiederti quali siano le motivazioni che hanno spinto migliaia di musicisti in tutto il mondo ad affidarsi a chitarre elettriche così "rovinate" e dal prezzo apparentemente eccessivo. Andiamo con ordine.
Negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 le chitarre elettriche erano nate da poco e l’idea di una chitarra invecchiata non aveva alcun tipo di senso. A partire dagli anni ‘80, decade molto importante per la musica moderna, si perse gradualmente interesse verso le vecchie Fender e Gibson. La maggior parte dei chitarristi bramava essere in possesso delle nuove Super Strat, caratterizzate da colori sgargianti e da prestazioni di alto livello.
Gli anni ‘90, invece, furono un decennio che ha rinnegato la decade passata. Ciò lo si può notare in tantissimi ambiti e, in particolare nel mondo delle chitarre, si è voluti tornare ad abbracciare un feeling più vintage. Tutto ciò porta ad un aumento delle quotazioni degli strumenti più vecchi e Fender, probabilmente intuendo l’affare, inizia a produrre le prime chitarre elettriche relic.
Queste ultime vanno a ruba e un numero sempre maggiore di brand decide di costruire chitarre elettriche dalle finiture vintage. Oggigiorno, le Fender e le Gibson originali degli anni ‘50 e degli anni ‘60 hanno raggiunto prezzi altissimi. Ecco perché gli stessi brand hanno deciso di riproporre delle opzioni che siano il più possibile somiglianti agli strumenti dell’epoca.
Il fascino e il desiderio di essere in possesso di chitarre leggendarie, spinge numerosi chitarristi a mettere mani al portafoglio per accaparrarsi uno strumento Custom Shop dalle finiture relic.


Tipologie di finiture relic: quali sono?
Quindi, con l'aumento della domanda di Fender vintage a partire dagli anni ‘90, lo stesso brand americano ha deciso di dare al pubblico ciò che vuole: delle chitarre vintage, che assomigliassero in tutto e per tutto agli originali strumenti leggendari. Da quel momento in poi, c’è stata una vera e propria evoluzione del settore che ha portato alla definizione di 5 diverse tipologie di trattamento:
- NOS: conosciuta anche New Old Stock, è una finitura che definisce una chitarra nuova di zecca ma acquistata negil anni ‘50 o ‘60. Lo strumento, quindi, non presenta usura, finitura sbiadita, hardware ossidato o altri segni del tempo.
- Close Classic: si tratta della classica chitarra che trovi abbandonata in un armadio. Presenta una finitura con pochissima usura, qualche graffio e il battipenna e i pickup hanno iniziato a colorarsi di una tinta giallastra, tipica degli strumenti vintage.
- Journeyman Relic: indica una chitarra elettrica che è stata vissuta, suonata e amata. Ciascuno dei segni aggiunge carattere allo strumento e, paradossalmente, aumentail suo valore.
- Relic: le chitarre relic sono quegli strumenti che hanno vissuto in tour per 30-40 anni. Si caratterizza da una finitura ammaccata, graffi su tutto il corpo e un manico usurato. La sensazione è quella di aver suonato questo strumento per anni.
- Heavy Relic: si tratta del livello più estremo di relic proposto da Fender. Con una heavy relic entrerai in possesso di una chitarra che è stata al tuo fianco per tutta la vita e che, quindi, accoglie i segni del tempo come degli amici di lunga data.
Finitura relic: ne vale la pena?
Le finiture relic sono decisamente più costose rispetto a quelle standard in quanto necessitano di manodopera altamente qualificata che deve essere in grado di svolgere un lavoro credibile. Anche se, a primo impatto, le finiture possano sembrare molto simili tra di loro, non basta semplicemente distruggere uno strumento per ottenere un feeling relic. Oltre a rischiare di danneggiare seriamente la chitarra, probabilmente l’effetto finale non sarebbe poi così apprezzato.
La finitura relic ha valenza solamente dal punto di vista estetico? Forse no. Se si lasciano andare i pregiudizi, le chitarre “usate”, sempre suonate, settate alla perfezione e scelta da un chitarrista che suona bene, molto probabilmente avrà delle qualità tali da sottolineare la loro qualità.
Ciò detto, che queste sensazioni non possono essere replicate attraverso uno strumento relic perché, anche se non sembra, parliamo sempre di una chitarra elettrica nuova. Tuttavia, le differenze tra la Custom Shop ‘55 e la ‘61 sono percepibili. Infatti, la prima, dotata di una finitura più invecchiata, sembra proprio una chitarra che non necessita del tempo di rodaggio.


Conclusioni
Il mondo relic, quindi, è spesso un argomento oggetto di discussione tra i chitarristi. C’è chi lo odia, c’è chi lo ama. Per alcuni, invece, è discorso completamente neutrale. Detto questo, ciò che è certo è che, nel caso del Custom Shop Fender, si tratta di chitarre elettriche di altissimo valore, non solo per l’attenzione alla finitura, ma anche per tutti gli elementi che la compongono. Il prezzo finale dello strumento rispecchia il suo effettivo valore? Pensiamo di sì, trattandosi comunque di chitarre elettriche realizzate con materiali ricercati, pickup e meccaniche premium e sottoposte ad una manodopera decisamente qualificata.