Guide all'Acquisto
3 Elettriche al Top per l'Hard Rock: Ibanez, Jackson e Charvel

Se sei un appassionato di hard rock, mondo caratterizzato da chitarre elettriche grintose e con “carattere”, non sempre è immediato trovare strumenti che possano soddisfare le tue esigenze. Spesso, le chitarre di fascia medio-bassa non rispecchiano le performance di cui sei alla ricerca e la delusione è dietro l’angolo. Pertanto, nella guida che stai per leggere, abbiamo deciso di concentrarci su tre chitarre di fascia medio-alte, tutte pensate per chi cerca uno strumento versatile, potente e pronto per il palco!
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Chitarre Elettriche Hard Rock
Ibanez RG550 Genesis
L’Ibanez RG550 Genesis è una vera e propria icona per tutti gli amanti dell’hard rock e dello shred. Si tratta di uno strumento Made in Japan che, per molti chitarristi, potrebbe rappresentare un tuffo nel passato.
La RG550 monta i pickup V7, V8 e S1 - firmati Ibanez - mentre il ponte è un Ibanez Edge, lo stesso utilizzato anche su modelli di fascia superiore: solido, preciso e affidabile. Il selettore è a cinque posizioni, affiancato da volume e tono. Le meccaniche sono Gotoh e i tasti sono 24 jumbo.
Uno degli aspetti che più colpisce è sicuramente la costruzione del manico, realizzato in acero con rinforzi in noce e un profilo Super Wizard, sottile e velocissimo. La tastiera è piatta e le corde sono molto vicine al body. Nel complesso, la Genesis offre il feeling di una chitarra da shredder pensata per hard rock e metal.
Dal punto di vista del suono, la RG550 spinge verso fraseggi veloci, sweep, alternate picking. La chitarra esprime tutto il suo potenziale per il rock e per il metal moderno; il suono pulito, invece, è meno interessante non essendo il suo terreno naturale.


Jackson Dinky Pro Plus
La Jackson Dinky Pro Plus è un vero gioiello. A prima vista, si ha l’impressione di uno strumento da diverse migliaia di euro, ma in realtà siamo poco sopra i € 1000. I tasti in acciaio sono posati in modo impeccabile, mentre la tastiera in ebano e il manico in acero con inserti in noce garantiscono stabilità e reattività.
Il corpo è realizzato in okoumè, un legno che ricorda il mogano, con il top in acero. Il Floyd Rose 1000, prodotto in Corea, si rivela stabile e morbido.
Dal punto di vista del sound, la Dinky Pro Plus offre un timbro pieno, definito e dinamico. I pickup rispondono benissimo in tutte le posizioni e il selettore a cinque vie consente di splittare gli humbucker e ottenere delle combinazioni interessanti. Pertanto, il clean si rivela dettagliato e cristallino; il crunch è pieno, compatto e perfetto per riff e power chord; il suono lead è spinto da un Seymour Duncan ‘59 che si esprime alla grande.
Rispetto all’Ibanez RG550, questa Jackson ha una forma più moderna e un comfort generale superiore, grazie allo smusso posteriore del tacco e a una costruzione più votata all’ergonomia. Il radius composito (12”–16”) rende la tastiera flessibile e confortevole in ogni zona.


Charvel San Dimas
La Charvel San Dimas è un modello che fa parte della serie messicana ma, nonostante questo, si colloca come la più costosa di questa guida. La finitura è in nitrocellulosa, aspetto confermato dal feeling al tatto in quanto la vernice si presenta sottile e lascia respirare il legno. E’ una di quelle chitarre che, essendo in versione relic, molto probabilmente “invecchieranno” con il passare del tempo.
Il corpo della San Dimas è in ontano mentre il manico in acero tostato le dona un look stupendo, la tastiera è in pau ferro. A livello di componenti, la Charvel è equipaggiata con un Floyd Rose 1000, lo stesso modello montato sulle Jackson e una delle coppie di pickup più collaudate di sempre: i Seymour Duncan JB al ponte e 59 al manico. I controlli si limitano ad un solo potenziometro del volume e ad uno switch a tre posizioni.
Il feeling generale dello strumento, però, è più “strat-style”, più morbido e avvolgente rispetto agli altri due modelli. Anche il radius della tastiera è più vintage, con un profilo che ricorda le stratocaster, rispetto al 16” fisso della Ibanez o al 12”-16” composito della Jackson.
In termini di suonabilità, la Charvel ha un’attitudine decisamente più rock, perfetta per chi ama il suono secco e aggressivo. Il suo suono spinge verso un playing più ruvido, diretto e colpisce subito chi ha un debole per il vintage moderno e i suoni anni ‘80.


Considerazioni sul suono
Prima delle conclusioni, è utile un approfondimento sul suono delle tre chitarre, utilizzando lo stesso setup e tre suoni: crunch, lead e pulito. L’obiettivo è capire se Charvel e Jackson, entrambe con gli stessi pickup, suonino davvero uguali.
La risposta non può essere che negativa. L’Ibanez risulta più tagliente e sottile, la Charvel più compatta e moderna, la Jackson più calda e rotonda. Anche con lo stesso suono e pickup, la costruzione, i legni e il wiring fanno la differenza.
Il feeling durante l’esecuzione è ciò che sorprende di più: ognuna restituisce una risposta diversa sotto le dita, rendendo difficile suonare gli stessi riff nello stesso modo. Le posizioni intermedie dei selettori, poi, mostrano ulteriori variazioni
Pertanto, non è sufficiente montare gli stessi pickup per ottenere lo stesso suono. Ogni chitarra ha una voce unica e solo suonandola si può percepire davvero cosa ti restituisce.


Conclusioni
Se sei alla ricerca di una chitarra elettrica grintosa, versatile e adatta all’hard rock, le tre proposte analizzate – Ibanez RG550 Genesis, Jackson Dinky Pro Plus e Charvel San Dimas – rappresentano soluzioni eccellenti, ognuna con una personalità ben distinta. Nonostante alcuni modelli condividano gli stessi pickup, le differenze costruttive, i legni utilizzati, il tipo di wiring e soprattutto il feeling sotto le dita rendono ogni strumento unico.
L’Ibanez è perfetta per lo shred, precisa e aggressiva; la Jackson si distingue per comfort e definizione; mentre la Charvel, con il suo look relic e l’anima vintage rock, è pensata per chi ama i suoni più ruvidi e diretti. Ogni chitarra ha una voce propria, tu quale preferisci?