Recensioni

Recensioni di Redazione | 21-05-2025

Roland V-Stage 88: un Nuovo Standard nel Mondo degli Stage Piano?

CONDIVIDI:
Roland V-Stage 88: un Nuovo Standard nel Mondo degli Stage Piano?

Roland V-Stage è uno strumento che ha attirato molta attenzione nel panorama delle tastiere da palco. Il V-Stage si inserisce in quel segmento di strumenti all-in-one che, nel tempo, ha visto dominare modelli dotati di una struttura modulare e immediata, con sezioni dedicate a piano, organo, synth ed effetti. 

Proprio da questa concezione, in qualche modo, deriva l’impostazione del V-Stage: una tastiera con sezioni distinte ma con un'identità precisa. Chi conosce Roland ricorderà tentativi di soluzioni simili in passato, con la serie VR, anticipando quella filosofia di integrazione sonora che, oggi, giunge a maturità con il V-Stage. Ma, ciò che davvero conta è: cosa sa fare il V-Stage e, soprattutto, come suona? 

Leggi le altre guide dedicate alle tastiere: 

Suoni del Roland V-Stage: pianoforti, synth e molto altro 

Uno degli aspetti che colpiscono immediatamente del Roland V-Stage è la qualità del pianoforte acustico. Il suono è ricco, espressivo e beneficia anche dell’integrazione dell’espansione German Grand, la stessa recentemente rilasciata per l’RD-2000. E’ un dettaglio importante perché permette di avere a disposizione il suono di un pianoforte da concerto realistico che può essere modellato a proprio piacimento. 

Il German Concert Grand, in particolare, si distingue per il suo equilibrio timbrico e una risposta sulle medie frequenze che lo rende perfetto per live e in mix. Ovviamente, il V-Stage non si limita solamente al pianoforte: attraverso i suoi quattro motori sonori indipendenti, è possibile passare agilmente da una sorgente sono all’altra. 

Ad esempio, attivando il sintetizzatore, ci troviamo subito davanti a un pad ambient concepito per layering: piano sotto, pad sopra. Il motore ZEN-Core, con oltre 400 suoni integrati, offre controlli immediati su filtro, attacco, rilascio e parametri FX assegnabili.

Nella sezione dedicata al piano elettrico, ci sono effetti dedicati come tremolo, simulazioni di amplificatori vintage e controlli per bassi, alti e gain. E’ possibile intervenire sul timbro attraverso chorus, delay oppure combinazioni più complesse tramite il Total Effects Section. 

La sezione organo, invece, sfrutta il motore Virtual Tone Wheel, offrendo drawbars fisici, chorus/vibrato, percussioni configurabili e la possibilità di scegliere tra emulazioni di organi tonewheel (come il B3), transistor (come Vox e Farfisa) e pipe organ.

Interfaccia e controlli: semplicità e immediatezza operativa

A supporto di questo workflow, la tastiera si caratterizza da quattro ingressi per pedali e tre ingressi di controllo che consentono di assegnare liberamente funzioni come sustain, espressione, morphing sonoro o cambi di scena. Ad esempio, si può sovrapporre un pad ad un pianoforte e attivarlo/disattivarlo in tempo reale attraverso un pedale. 

Oltre alla possibilità di personalizzazione, il V-Stage prevede anche scene e patch preimpostate che includono una vasta gamma di generi e stili musicali. In più, troviamo controlli dedicati per pitch bend e modulation

La tastiera integra una meccanica pesata con tasti Ivory Feel e scappamento. Il rapporto dinamico è eccellente in quanto ogni sfumatura viene trasmessa in modo chiaro e articolato, restituendo un feeling molto simile ad un pianoforte reale. 

Per chi predilige un tocco più morbido, i tasti potrebbero risultare leggermente rigidi, ma Roland ha pensato anche a questo con versioni a 73 e 76 tasti per una risposta più leggera. 

Tornando alla sezione organo, il controllo della velocità dello speaker rotante è affidato a due manopole fisicamente separate: una in prossimità della modulation wheel, l’altra all’interno della sezione dedicata, per un accesso immediato anche durante la performance. 

Editing ed espandibilità: quanto ci si può spingere in profondità?

Il V-Stage ruota attorno alla sua filosofia progettuale: la praticità d’uso e l’efficienza sul palco. Lo strumento è concepito per essere diretto, essenziale ed efficace. Tutto ciò, però, non significa che manchi di profondità, anzi

Entrando nella sezione suoni, si apre una struttura organizzata in categorie complete - lead, pad, piani elettrici, organi, synth e molto altro - ciascuna con decine di timbri disponibili. La quantità di opzioni è impressionante, il tutto con l’impronta inconfondibile del sound Roland.

Molti suoni sono ispirati ai classici del brand giapponese, ma c’è anche l’opportunità di espandere il parco timbri attraverso pacchetti aggiuntivi Roland come i synth Jupiter e altri motori ZEN-Core disponibili sul Roland Cloud. 

Anche l’editing rimane fedele al concetto di immediatezza. I controlli sono semplici ma efficaci per filtro, inviluppo, modulazioni, effetti e assegnazioni rapide. Gli effetti, dal semplice riverbero fino al delay e alla saturazione, sono personalizzabili e ben integrati. 

Conclusioni 

Se sei alla ricerca di uno stage piano capace di fare praticamente tutto ciò che serve in modo rapido, fluido e affidabile, il Roland V-Stage potrebbe essere la risposta alle tue necessità. Si tratta di uno strumento dotato di una meccanica eccellente a 88 tasti pesati, di una gestione immediata delle sezioni sonore e di un sound engine firmato Roland. 

Tra gli aspetti più interessanti c’è sicuramente la presenza del motore V-Piano, una tecnologia a modelli fisici che consente di personalizzare il proprio suono. Ciò richiede un po’ di tempo ma offre un controllo creativo pressoché illimitato. 

Prodotti correlati

ROLAND V-Stage 76
Stage Piano 76 Tasti Pesati
ROLAND V-Stage 88
Stage Piano 88 Tasti Pesati
ROLAND V-Stage 88 B-Stock
Stage Piano 88 Tasti Pesati