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Guide all'Acquisto di Redazione | 07-05-2025

Set Modulari per DJ: Come Creare un DJ Set Ibrido?

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Set Modulari per DJ: Come Creare un DJ Set Ibrido?

Un setup DJ ibrido e modulare è un sistema versatile formato da dispositivi differenti, interconnessi tra di loro per costruire una postazione su misura. Nelle prossime righe, capiremo perché conviene adottare un setup ibrido, quali sono i vantaggi in termini di personalizzazione, flessibilità e ispirazione creativa e come realizzarlo passo dopo passo. 

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Perché scegliere un set modulare per DJ?

Il sistema DJ ibrido e modulare è una tipologia di setup che sta diventando sempre più diffusa, soprattutto tra chi suona generi underground come techno e art techno. A differenza dei setup classici con due CDJ, mixer e console standalone, questi sistemi si compongono di diversi dispositivi collegati tra di loro. 

Ma qual è il vero vantaggio? In primo luogo, la modularità: è possibile scegliere i controller che preferisci, combinarli come vuoi e persino cambiare mixer a seconda delle esigenze. Non si è più vincolati al layout fisso di una console “all-in-one”, ma si può “costruire” il tuo strumento ideale. 

Inoltre,  puoi integrare strumenti da produzione come Ableton Live per aggiungere elementi originali ai tuoi DJ set: loop, samples, stems, sequenze. E non da ultimo, è divertente. Ogni giorno puoi sperimentare nuove mappature, creare il tuo routing e mantenere sempre attiva la tua creatività.

Setup DJ ibrido: cosa serve? 

Per costruire un setup DJ ibrido e modulare davvero interessanti, è opportuno selezionare una serie di dispositivi che ti consentiranno di ottenere un ottimo risultato. Il primo è il Denon DJ LC6000, pensato per espandere player come il Denon SC6000 o la Prime 4 Plus. C’è anche il Traktor Kontrol Z1 di Native Instruments, un controller che simula un classico mixer a due canali. 

Il Traktor X1 MK3 è il controller perfetto per il controllo avanzato dei deck e degli effetti. A completare il setup c’è l’Xone K2 di Allen & Health, uno dei controller MIDI più iconici della scena techno. Compatibile nativamente con Traktor e utilizzabile anche via Ethernet con alcuni mixer Xone

Per il mixer, invece, ci affidiamo all’Headliner R2, un mixer analogico rotary a due canali, perfetto per chi cerca un suono più caldo e un’esperienza da “club”. Per rendere tutto compatibile con il mondo digitale, integriamo la Arturia Minifuse 4, una scheda audio USB a 4 uscite, per poter inviare separatamente i due deck del software al mixer analogico. 

Il tutto è gestito tramite Traktor Pro 4 che si interfaccia alla perfezione con questi dispositivi. Per aggiungere elementi di produzione in tempo reale, è possibile anche collegare Ableton Live, rendendo questo sistema non solo modulare ma anche ibrido.  

Come collegare un setup DJ ibrido

Setup base con X1 e Z1

Dopo aver approfondito l’hardware a disposizione, vediamo uno dei collegamenti più semplici ed efficaci che si possono realizzare. Il setup modulare essenziale è composto solamente da Traktor X1 e Z1. Tramite Traktor, l’X1 consente di gestire due deck digitali con una serie di funzioni plug and play come spostamento BPM, navigazione nella traccia e gestione dei loop, scorrimento nella libreria, attivazione e regolazione di 3 effetti simultanei. La buona notizia è che Traktor riconosce nativamente il controllare e, quindi, non è necessaria alcune mappatura manuale (anche se è possibile personalizzarla tramite MIDI). 

Lo Z1, invece, svolge il ruolo di mixer completo e permette di intervenire su: equalizzatore a tre bande, gain per ogni canale, volume Master, selettori di preascolto per le cuffie, crossfader e fader di canale. Il risultato è una console compatta e funzionale, perfetta per chi vuole fare i primi passi nel mondo dei setup modulari senza complicazioni. 

Setup classico con LC6000 e Z1

Non tutti i DJ si sentono a proprio agio con un layout completamente modulare. Infatti, se sei più abituato ad un’impostazione classica, è possibile optare per una configurazione che prevede il Denon DJ LC6000. 

Questo controller è dotato di jogwheel ed è perfetto per chi preferisce un approccio più tradizionale. Accoppiandolo con lo Z1 di Native Instruments, il setup sarà funzionale, completo di uscita RCA e preascolto per le cuffie. 

Con un solo LC6000 è possibile controllare due deck virtuali di Traktor, alternando tra uno e l’altro tramite una combinazione di tasti. Il Denon LC6000 non è supportato da Traktor, ecco perché sarà necessario mappare manualmente i comandi MIDI. 

Per completare il setup e aggiungere effetti, introduciamo l’Allen & Heath K2, un controller che permette di mappare fino a 4 effetti diversi per canale, controllare Dry/Wet e parametri avanzati, gestire gli Stems di Traktor, assegnare funzioni come step sequencer o campionatori. Il vero vantaggio di questo setup ibrido sta nella sua flessibilità assoluta!

Setup analogico con scheda audio e mixer esterno 

Per chi è già in possesso di un mixer come, ad esempio, l’Headliner R2, è possibile creare un setup il cui cuore del sistema è il Traktor X1 MK3, che consente di controllare due deck virtuali tramite connessione USB. 

A supporto c’è la scheda audio Arturia MiniFuse 4 che fornisce 4 uscite analogiche. In questo modo, è possibile inviare due tracce separate direttamente ai due ingressi del mixer R2, ottenendo un controllo totale sul mix tramite equalizzatori, preascolto, volumi separati e filtro analogico del mixer. 

Questo setup offre un vantaggio considerevole: pur utilizzando Traktor per la gestione digitale dei brani, la somma finale del segnale avviene in analogico. Ciò significa che il timbro è più caldo ed espressivo. Naturalmente, se non si dispone di un mixer rotary come l’R2, si può utilizzare qualsiasi mixer analogico con due canali.

Infine, come avviene per gli altri setup, anche in questo caso è possibile aggiungere il controller K2 per controllare campioni, stems di Traktor, effetti avanzati e sequenze ritmiche. 

Setup ibrido con Ableton, K2 e mixer R2

Il K2 può essere utilizzato non solo per estendere le funzionalità di Traktor ma anche per costruire un vero e proprio setup ibrido, integrando Ableton Live nella propria configurazione. In questo caso, il K2 viene mappato su Ableton per controllare clip, loop, effetti o campioni da utilizzare in live performance. Inoltre, possiamo continuare a riprodurre tracce su Traktor. Il flusso è così impostato:

  • Con l’X1 controlliamo due deck di Traktor.
  • Il Traktor Z1 viene utilizzato per il mixaggio digitale, e da qui usciamo in RCA verso il canale 1 dell’R2.
  • Parallelamente, il K2 è collegato ad Ableton Live tramite la propria scheda audio integrata (anch'essa con uscita RCA), e viene inviato al canale 2 del mixer.

In questa maniera, c’è un canale del mixer dedicato a Traktor e l’altro ad Ableton. Il tutto viene perfettamente sincronizzato tramite Ableton Link. 

Conclusioni

Affidarsi ad un setup DJ ibrido non è solamente una scelta tecnica, ma una vera e propria filosofia di lavoro. Consente di realizzare una postazione completamente personalizzata e al tuo servizio. Combinando software come Traktor e Ableton Live, insieme a controller MIDI e strumenti come mixer analogici, il DJ può modellare il proprio workflow in base alle sue esigenze. 

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