Quando si acquista un kit completo di batteria, di solito il rullante (insieme ai piatti) è quello che meno corrisponde alla qualità del resto dello strumento. Perciò i batteristi tendono a sostituirlo con uno migliore appena possibile. Ma come scegliere il rullante più adatto alla propria idea di suono, quando entriamo in negozio?

Il rullante definisce il sound

Il rullante è il tamburo più personale di un drum set. È per questo motivo che quando i batteristi professionisti vengono chiamati a suonare su una batteria diversa dalla loro portano con sé il proprio rullante (di solito insieme ai piatti). Inoltre, molti batteristi hanno più di un rullante, così possono scegliere uno specifico suono per un particolare stile o genere musicale.

Quando si compra il primo drum kit completo non ci si pone ancora il problema di valutare ogni singolo pezzo della batteria. Poi, con il passare del tempo un batterista comincia a riflettere sulle caratteristiche che ogni componente della batteria deve avere per rispondere alle sue esigenze sonore. Di solito parte dai piatti, perché in genere i piatti inclusi in un kit basic sono meno performanti dei tamburi. Poi passa al rullante e dopo aver chiesto i primi consigli ad amici musicisti si affidano al commesso di un negozio specializzato dove può provare un buon numero di modelli differenti tra cui scegliere, come Play! Music Store.

Una premessa doverosa va fatta sul rullante di cui si è già eventualmente in possesso. Domandatevi cioè se le pelli montate sono di qualità professionale, se è di qualità la cordiera e se il rullante è accordato come si deve. Un’escamotage usato dai produttori per mantenere basso il prezzo dei kit entry-level è proprio quello di montare sui tamburi pelli economiche, di bassa qualità, che non permettono alla batteria di suonare bene quanto potrebbe. E poiché non costa molto sostituirle con pelli migliori, di qualità professionale, anche un rullante economico può suonare molto meglio di quanto il suo prezzo suggerisca.

In sostanza, non è detto che un rullante debba essere cambiato, perché qualche volta è sufficiente sostituire le pelli, o al limite la cordiera, per cambiare totalmente il suo suono. Infine, prima di pensare che la qualità sonora di un tamburo dipenderà esclusivamente dal suo prezzo, riflettete su altre variabili esterne allo strumento che potrebbero non essere alla sua altezza come la tipologia delle bacchette usate e... la vostra tecnica. 

Dopo aver comunicato al commesso il budget a disposizione, è bene precisare il genere di musica che suonate prevalentemente, da cui discenderà in prima battuta la dimensione del rullante (più è profondo il fusto, più risulterà profondo il suono).

Se chiedete un rullante che abbia uno specifico suono, ma non avete idea dei marchi, sarà il commesso del negozio a indirizzarvi nella scelta, ma lo farà partendo prima dal materiale di cui è fatto, legno o metallo, e dalla tipologia costruttiva. I rullanti con il fusto in legno tendono a produrre un suono più caldo, grasso e “legnoso”. I fusti in metallo hanno un suono più brillante e una maggior proiezione sonora. La maggior parte dei rullanti in metallo ha un fusto in acciaio. Si dice solitamente che ottone e bronzo suonino leggermente più “morbidi”.

Poi si passerà a considerare il tipo di pelli usate, le cordiere e gli altri eventuali accessori di correzione del suono necessari per avvicinarsi a quello che avete in mente per il vostro rullante ideale.

Se chiedete al negoziante un rullante che riproduca il suono di un particolare batterista, sappiate che il suono che avete memorizzato ascoltando la musica di quel musicista è stato quasi certamente corretto e processato (talvolta addirittura ottenuto in digitale triggerando il rullante) e dunque non è più il suo suono naturale. In questo caso si dovrà partire da un rullante che abbia caratteristiche di base che possano almeno portarvi nella direzione del suono che vorrete ottenere. 

Un commesso esperto vi indirizzerà anche nel caso abbiate bisogno di un rullante solo per registrare in studio oppure solo per suonare dal vivo.

Una volta individuato il tipo di rullante più adatto, di solito ci si concentra su tre alternative di acquisto possibili montando un rullante alla volta su un set coerente con la vostra batteria usando anche eventuali accessori e accordando il tamburo in funzione delle richieste sonore che via via preciserete ascoltando il suo suono, se lo vorrete più “tirato”, più “panciuto” o più “vellutato”... 

Per arrivare al “vostro” suono, potrebbe essere necessario escludere via via uno o due dei tre rullanti iniziali, per sostituirli con altri modelli più vicini alle vostre richieste.

In generale, è possibile individuare un buon rullante generico in ambito pop-rock intorno alle 200/250 euro. 

Un’ultima considerazione va fatta infine sull’estetica. Purtroppo molti modelli di rullante particolarmente attraenti non sono in grado di regalarvi il giusto sound. È pur vero che oggi molti batteristi scelgono strumenti appariscenti per realizzare video destinati ai social (magari suonando in playback o triggerando suoni campionati) destinando alle produzioni in studio e dal vivo modelli più performanti dal punto di vista sonoro.  

Un rullante sempre accordato

Se la vostra richiesta è quella di un rullante che rimanga sempre accordato anche dopo che lo avrete comprato, ci sono degli accessori interessanti da prendere in considerazione.

Il Tama Tension Lock, per esempio, permette di bloccare in posizione il tirante (anche se la pelle potrà comunque subire un minimo di variazione a causa degli sbalzi di temperatura o di umidità).

Il Tune-bot Studio è invece un dispositivo elettronico che permette di accordare i tamburi memorizzando l’accordatura fatta, che viene salvarla sul dispositivo per essere richiamata successivamente. 

Ci sono anche le chiavette dinamometriche come le Torque Drum Key di Evans, che permettono di regolare il millesimo di giro. Anziché dover girare la chiavetta a caso, ci si affida a uno scatto che avviene ogni volta che si raggiunge la tensione pre-memorizzata.