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A Casa, ma da Professionisti! 5 Consigli per Registrazioni Perfette

Oggigiorno, registrare in casa è diventata una pratica comune, ma ottenere un suono professionale non è affatto scontato. Tuttavia, attraverso alcuni accorgimenti tecnici, è possibile ottenere delle ottime registrazioni, soprattutto per la voce e per gli strumenti acustici. Nelle prossime righe, quindi, abbiamo deciso di condividere con te 5 suggerimenti per migliorare sensibilmente la qualità del tuo audio, senza dover necessariamente investire in un studio professionale.
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Usa un antishock e un pop filter per microfoni
Uno degli aspetti fondamentali da tenere in considerazione durante le registrazioni è l'utilizzo di un supporto anti-shock e di un filtro anti-pop. Infatti, ogni volta che registri con un microfono, dovresti sempre assicurarti di avere:
- Un supporto anti-shock: riduce le vibrazioni indesiderate trasmesse dal supporto del microfono, dal pavimento o da altre superfici.
- Un filtro anti-pop: impedisce che le esplosioni di aria dovute a suoni come “P” e “T” impattino sul microfono, causando distorsioni.
Senza questi strumenti, i problemi di registrazione potrebbero diventare impossibili da correggere in post-produzione, quindi è meglio prevenirli sin dall’inizio.
Di filtri anti-pop ne esistono diverse tipologie. Quelli più sottili hanno il pregio di non alterare il suono originale della voce; invece, i filtri più spessi, possono attenuare leggermente le alte frequenze, modificando la timbrica del suono registrato. Un buon filtro anti-pop deve essere leggero, poco invasivo e facilmente montabile su qualsiasi tipo di asta e microfono.
Oltre ai filtri e al supporto anti-shock, anche la scelta del cavo gioca un ruolo essenziale. Devi sapere che, per i microfoni, solitamente si usa un cavo XLR (Canon) che garantisce un segnale bilanciato e minore interferenza. Invece, per strumenti come sintetizzatori, chitarre e bassi, è necessario scegliere il cavo più adatto alle specifiche esigenze dello strumento.


Scegli il microfono giusto per la tua registrazione
Uno degli errori più comuni nelle registrazioni è trascurare la scelta del microfono. Potrebbe sembrare un dettaglio banale, ma in realtà il microfono giusto può fare la differenza nel suono finale della tua registrazione. Prima di tutto, è fondamentale capire la differenza tra microfoni dinamici e microfoni a condensatore, perché ciascuno ha il proprio ambito di utilizzo:
- Microfoni dinamici: sono meno sensibili, ideali per sorgenti sonore ad alto volume, come amplificatori per chitarra, batterie e strumenti percussivi.
- Microfoni a condensatore: sono più sensibili e dettagliati, perfetti per voci e strumenti acustici, come chitarre classiche, violini o pianoforti.
Se vuoi investire in un microfono a condensatore di alta qualità senza spendere una fortuna, il Neumann TLM 102 è una valida alternativa che offre prestazioni eccellenti a un prezzo accessibile.
Tuttavia, è bene sottolineare che non esiste un microfono universale per tutte le esigenze e che la scelta deve basarsi sul tipo di suono che si vuole ottenere. Per questo motivo, è consigliabile:
- Consultare il manuale del microfono per vedere la sua curva di equalizzazione.
- Guardare e ascoltare demo online per capire come si comporta in diversi contesti.
- Non scegliere solo in base al prezzo o alla marca, ma valutare il suono reale.


Ottimizza l’orientamento e la distanza del microfono
Posizionare il microfono in modo casuale davanti alla sorgente sonora può compromettere il risultato finale, ecco perché è importante porsi due domande:
- A quale distanza devo posizionare il microfono dalla sorgente?
- Con quale angolazione devo orientarlo per ottenere il miglior suono?
La distanza del microfono influisce sulla qualità e sul carattere del suono registrato. Nella maggior parte delle situazioni, soprattutto per la voce, è consigliabile mantenere il microfono a 10-15 cm dalla sorgente.
Ad una distanza più vicina, si rischia l’effetto prossimità che aumenta le frequenze basse, rendendo il suono poco naturale e difficile da correggere in post-produzione. Invece, ad una distanza maggiore di 15 cm, si rischia di catturare il riverbero ambientale, utile se si vuole includere spazialità, ma meno indicato per una registrazione pulita e definita.
Anche l’inclinazione del microfono può incidere sulla timbrica della registrazione. In questo caso, esistono due configurazioni principali:
- Microfonazione in asse: il microfono è dritto e perpendicolare alla sorgente sonora, catturando il suono in modo preciso e dettagliato. Questa è la configurazione ideale per voci, chitarre e strumenti a singola sorgente sonora.
- Microfonazione fuori asse: il microfono è inclinato rispetto alla sorgente. Questa configurazione viene utilizzata per modificare leggermente il colore del suono. Con il microfono inclinato verso l’alto, si enfatizzano le alte frequenze, rendendo il suono più brillante e nasale; con un’inclinazione verso il basso, invece, aumenta la presenza della basse frequenze, dando maggiore profondità alla voce.
Ma quale soluzione prediligere? Per la voce, solitamente si preferisce la microfonazione in asse; per strumenti come chitarre elettriche e amplificatori, invece, si possono sperimentare diverse inclinazioni per trovare il miglior equilibrio; per strumenti acustici, una configurazione leggermente fuori asse può garantire una maggiore naturalezza del suono.


Considera l’uso di più microfoni e della registrazione stereo
Un aspetto fondamentale della registrazione audio è la scelta del numero di microfoni da utilizzare che incide sul tipo di suono che si vuole ottenere. L’opzione più semplice è utilizzare un solo microfono, posizionato in asse con la sorgente sonora per ottenere un suono chiaro e diretto. Tuttavia, se vuoi ottenere un maggiore controllo timbrico, potresti rivolgerti ad un ulteriore microfono, magari posizionato fuori asse per catturare più sfumature sonore.
Per strumenti come chitarre acustiche, pianoforti oppure per registrazioni ambientali, l’uso di due microfoni in configurazione stereo può dare risultati più che soddisfacenti. Esistono diverse tecniche di registrazione stereo, tra cui:
- XY: due microfoni ravvicinati a 90°-120° per una ripresa bilanciata.
- ORTF: microfoni distanziati a 17 cm con un angolo di 110° per un effetto più naturale.
- Spaced Pair: microfoni più distanti per un'immagine stereo più ampia.
Una delle tecniche per ottenere un suono stereo versatile e controllabile è la Mid/Side (M/S): Mid è un microfono direzionale (cardiode) che cattura il suono centrale; Side è un microfono bidirezionale che cattura le informazioni laterali. Questa configurazione permette di regolare l'ampiezza stereo in post-produzione, mantenendo il focus sulla sorgente principale.


Scegli il miglior punto della stanza per registrare
L’ultimo consiglio, ma non per questo il meno importante, riguarda la scelta della posizione all’interno della stanza. Molti tendono a registrare negli angoli della stanza, magari con la testa vicino ad un armadio, con l’obiettivo di ridurre il rumore ambientale. Tuttavia, questo approccio è spesso controproducente.
Quando posizioni il microfono vicino a un muro o a un angolo, la voce non viene catturata solo frontalmente, ma anche dai lati, a causa della risposta cardioide della maggior parte dei microfoni. Ciò può portare a riflessioni indesiderate, all’effetto “scatola” (quando la registrazione risulta chiusa e poco naturale) e ad un eccesso di riverbero che può compromettere la qualità della registrazione.
Pertanto, il suggerimento è di evitare gli angoli e di scegliere una posizione più centrale. Inoltre, se hai una parete vicino, posizionati con le spalle rivolte ad essa, in maniera tale che il corpo faccia da barriera naturale tra il microfono e la riflessione sonora. Altri consigli pratici riguardano la sperimentazione di diverse posizioni e l’investimento nel trattamento acustico della stanza (tappeti, tende pesanti oppure pannelli fonoassorbenti).


Conclusioni
Seguendo questi cinque consigli, puoi migliorare sensibilmente la qualità delle tue registrazioni casalinghe, ottenendo un suono più pulito e professionale senza dover investire in uno studio costoso. Registrare non significa semplicemente premere “Rec”, ma fare scelte consapevoli per ottenere il massimo dalla tua attrezzatura e dall’ambiente circostante. Ora non ti resta che sperimentare e mettere in pratica questi suggerimenti.








