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Lavoratori in Regola: Quando a Rischiare è l'Artista

Come anticipato nello scorso articolo, il gestore/organizzatore dell’evento rischia sempre perché è lui il responsabile che deve accertarsi che tutti i lavoratori impiegati all’interno della propria attività (sia questa un locale o un evento) siano in regola a livello contrattuale, fiscale, previdenziale e assicurativo; e questo vale indipendentemente dalla tipologia di lavoro da questi svolta (artista, cameriere, cuoco, barista, o fornitore esterno che sia).
Ci sono tuttavia alcuni casi in cui anche l’artista ha delle responsabilità e quindi rischia in prima persona. Vediamoli qui di seguito:
- Quando l’artista svolge attività continuativa e organizzata su diverse location e committenti, e lo fa senza una posizione lavorativa regolare. In questo caso diventa evidente che sta svolgendo attività da libero professionista, ma in nero, e per questo è passibile di sanzione.
- Quando l’artista utilizza per le sue esibizioni materiale non originale. Parliamo in particolare dei DJ che utilizzano tracce scaricate illegalmente o che fanno parte di abbonamenti streaming che sono utilizzabili a esclusivo scopo personale (e non commerciale); o ancora, pur essendo in possesso di un’originale, l’utilizzo di copie lavoro senza apposita autorizzazione annuale delle collecting che gestiscono i diritti su tali opere (SIAE, Soundreef, SCF, ecc.). ?Per questi casi le conseguenze sono gravi e possono prevedere anche un procedimento penale.
- Quando un artista dichiara al gestore che provvederà autonomamente alla regolarizzazione, soprattutto se tale dichiarazione è fatta alla presenza di un testimone o, peggio, con messaggio (email, sms o altro) e poi non mantiene quanto detto. In questo scenario, il gestore viene sanzionato per non aver verificato la regolarità dell’artista prima dell’inizio dell’attività lavorativa. Tuttavia, il gestore può rivalersi sull’artista per il mancato rispetto degli accordi.
- Quando il borderò viene compilato in maniera errata, includendo brani non eseguiti od omettendo quelli effettivamente eseguiti. In questo caso, le sanzioni sono applicate sia al gestore/organizzatore sia all’artista che ricopre il ruolo di direttore dell’esecuzione.
- Quando un artista che, direttamente o tramite altro soggetto, ha la possibilità di essere autonomo nella richiesta del certificato di agibilità crea e successivamente annulla le agibilità nonostante abbia effettivamente svolto le prestazioni lavorative.
- Quando una band dichiara di esibirsi in formazione ridotta, mentre in realtà così non è.
- Quando si dichiara di essere esenti dal versamento di contributi, pur non avendone i requisiti, rilasciando dichiarazioni autocertificate false con l’obiettivo di evadere il pagamento. Anche in questo caso le conseguenze sono gravi e possono portare a una denuncia penale.
- Quando un artista pensionato svolge attività lavorative senza regolarizzare la propria posizione. In tali circostanze, i rischi comprendono la restituzione delle mensilità di pensione ricevute durante i periodi di lavoro irregolare, il pagamento di tasse e contributi non versati, comprensivi di sanzioni, e, in caso di pensione anticipata, l’annullamento del diritto alla pensione con conseguente richiesta di rimborso delle somme già percepite.?
- Quando un artista percepisce NASPI (o altri ammortizzatori sociali) e svolge attività lavorativa in nero. In questi casi, oltre alla sospensione dell’indennità, i rischi includono il reato di “falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico” (ex art. 483 c.p.), con possibilità di reclusione fino a 2 anni, il reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” (art. 316 ter c.p.), punibile con reclusione da 6 mesi a 3 anni, e la richiesta di rimborso delle somme percepite indebitamente, oltre ai danni.?
- Quando un artista, iscritto a un’Associazione per regolarizzare le proprie esibizioni, si esibisce in locali o attività commerciali. Come evidenziato in uno dei precedenti articoli, le associazioni non possono legalmente svolgere l’attività di fornire spettacoli di intrattenimento a soggetti con scopo di lucro come possono essere bar, pub, ristoranti, ecc. In caso di controlli, ciò potrebbe essere contestato. La situazione peggiora se i compensi vengono dichiarati come “rimborsi spese” e i contributi INPS ex ENPALS sono versati in forma “fissa”. In questi casi, l’artista, in quanto associato, potrebbe essere direttamente responsabile in caso di sanzioni e in tal caso risponde illimitatamente anche con il proprio patrimonio personale.?
- Quando un artista acquista attrezzature intestandole alla Cooperativa di cui è socio, e questa Cooperativa si trova in difficoltà. In tali situazioni, l’attrezzatura, essendo formalmente di proprietà della Cooperativa, potrebbe essere soggetta a pignoramento.
Giuliano Biasin - Esibirsi soc. coop. - www.esibirsi.it



